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Davvero bello questo libro di Gilly Mac Millan! Ti prende e non ti lascia piu’ andare… La storia della sparizione di questo bimbo lascia sconvolti… e pian piano la gente si convince sempre piu’ che la colpevole sia la madre, che quindi si dispera perche’ le sembra che anche per questo motivo le indagini procedano troppo a rilento. Come non immedesimarsi in questa povera madre che si vede costretta a fare investigazioni per conto proprio? Scritto secondo me bene, con i capitoli ‘intestati’ ad un personaggio diverso, non ti fa capire chi sia il colpevole fino alla fine, e ti fa pian piano dubitare di tutti, ma proprio di tutti…
personalmente ho trovato il libro piuttosto insignificante…non è brutto perché è scritto molto bene, la pressione dei media verso la madre fa sembrare tutta la storia molto realistica…ma, c’è un ma…non succede NIENTE per tutto il libro…il colpevole non si individua facilmente ma comunque a livello di suspance e colpi di scena siamo a zero…è un peccato perché è un libro che avrebbe potuto avere un buon potenziale ma la mancanza di azione lo penalizza molto nella valutazione finale
Il merito più evidente è, come rilevato anche da altri, che non si è certi del colpevole per una buona parte del libro. Per il resto ci sono molte pagine inutili in cui si indugia sul passato dei protagonisti che, guarda caso, hanno tutti avuto un’esperienza drammatica se non addirittura tragica nella loro vita, il che, in ogni caso, non giustificherebbe il coinvolgimento eccessivo e personalistico dei due rappresentanti delle forze dell’ordine coinvolti nell’indagine. Apprezzabile la scansione temporale - i 9 giorni appunto- e l’accento sulla disgustosa pressione dei media, più interessati allo scoop che alla ricerca della verità.
La prima metà del libro l ho trovata noiosa mentre più avvincente la seconda parte dove finalmente si «muove» qualcosa.