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Lettura inizialmente veloce e travolgente, poi comincia ad insinuarsi nel nostro corpo una maggiore consapevolezza della triste e dura situazione dei giovani d’oggi e la lettura rallenta, ferisce…. Forse un po’ troppe divagazioni confondono il lettore che perde il contatto con la protagonista e si vede fiondato su altre situazioni non necessariamente pertinenti. Ma il nocciolo è ben sottolineato dall’autore: «Appartengo ad una generazione di asociali perché l’indigenza nascosta distrugge i rapporti tra le persone, riducendoli a tanti Adesso non posso, magari ti chiamo la prossima volta. Lo scambio, il confronto, il tenersi compagnia sono riflessi dei diamanti dell’esistenza, il motivo autentico del perché siamo nati. Ci tengono in vita, ci rendono persone. Ma a noi, che persone non siamo più, tali riflessi sono stati oscurati.» E poi la triste realtà dei rapporti di coppia di questa generazione che non vedono un futuro, nè tantomeno un presente….. Un libro da leggere e conservare per le generazioni future.
Libro simpatico che si fa leggere abbastanza velocemente. Trattasi un po’ dello specchio di questi tempi riguardante la generazione dei trentenni di oggi senza opportunita’ di lavoro ( se non quello precario) e quindi senza manco la possibilita’ di progetti a lungo o medio termine. Ti fa sorridere in alcuni tratti ma sempre col retrogusto un po’ amaro che ti lascia questa triste realta’. Voto tra il 2,5 e il 3.