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Un libro sull’Iran che ti fa venire voglia di andarci. E’ bravo Ward a raccontare queste vicende, in un intreccio avvincente di storia, politica, poesia, emozioni. Decisamente un buon libro. Da leggere.
Non sono mai stata in Iran, ma grazie a questo libro ho potuto «viaggiare» all’interno del Paese grazie a descrizioni e sensazioni che Terence Ward è riuscito a trasmettere nel suo libro. La storia è affascinante, la ricerrca del cuoco che ha rappresentato una figura importante nella formazione dei fratelli Ward, posti stupendi ma spesso sconosciuti e la proverbiale gentilezza degli Iraniani. E poi la madre di Terence, Donna Ward…che donna!!! Uno dei passi che mi ha più colpito è quando arrivati a Yazd, la donna vuole andare a fare visita alla madre del Presidente Khatami, ma non essendo in casa, incontra la sorella e si intrattengono all’interno della casa per qualche ora. Un libro DA LEGGERE!!!
Ho letto il libro ma soprattutto sono stato in Iran nei posti cosi meravigliosamente descritti da Ward. Ho trovato il libro bellissimo. Il racconto di un viaggio nella Persia alla ricerca di un un vecchio cuoco giardiniere e della sua famiglia. C’e’ molto da imparare da questa lettura e c’è molto da dimenticare dei tanti luoghi comuni che descrivono sia gli occidentali arroganti e sia gli usi e i costumi Iraniani. Per me e’ stato un ritornare in quei luoghi e rivivere le stesse emozioni e le stesse senzazioni. Piu’ volte ho pianto durante la lettura tanto e’ coinvolgente la storia e tanto sono vivi e sinceri i sentimenti che vengono esaltati in questo libro. Roberto