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autentica delusione questo libro. le prime 200 pagine lente e noiose, altro che Falcones. Non c’è paragone. Sconsigliatissimo
Se “La Ragazza e L’Inquisitore” mi aveva incuriosito, “All’Ombra della Cattedrale” mi ha profondamente deluso perché ho trovato la descrizione degli avvenimenti poco avvincente: l’intreccio non è per niente serrato e neppure pieno di suspense perché la prosa è rallentata da continue digressioni su vicende familiari piuttosto noiose e patetiche, anche se l’idea delle partite a scacchi e l’ambientazione storica potevano essere interessanti. Per le prime trecento pagine poco viene narrato a proposito della storia delle partite a scacchi e per quanto riguarda il luogo di ambientazione a me non è sembrato di essere nella Siviglia Settecentesca: per quanto è descritta poteva essere un’altra città! Comunque possa essere criticato il mio personale giudizio, non fidatevi di quelle affermazioni che pubblicizzano un prodotto come un successo magistrale: verificatelo voi stessi! Per i precedenti positivi commenti, direi che è ovvio che i miei gusti differiscano di molto dalla loro idea di romanzo storico ma questo romanzo di Nerea Riesco non lo trovo comunque lontanamente paragonabile con i libri di Ildefonso Falcones o i due romanzi storici «I pilastri della Terra» e «Mondo senza fine» di Ken Follett.
Questo libro mi è stato regalato ed ancora sto ringraziando la mia amica per questa bellissima idea. Premetto che leggo ogni mese almeno 7 8 libri e che ho una particolare predilezione per il romanzo storico ma tra i tanti da me letti questo ha veramente una marcia in più.La scrittura è semplice e fluida ed a tratti sembra leggere uno dei classici della letteratura mondiale.Qualcuno potrebbe pensare «ci sono almeno 100 pagine in più» se così fosse benedette quelle 100 pagine che consentono all’autrice con descrizioni accurate e vividissime di farti sentire partecipe del racconto in prima persona e di essere tu il vero protagonista (di volta in volta visto che i protagonisti cambiano con il passare del tempo) del romanzo.Che dire…leggetelo!!
Un bel romanzo storico con una attenta ed interessante ricostruzione della Siviglia del XVIII-XIX secolo ed un’idea originale che fa da sfondo a tutto il racconto: la sfida a scacchi, iniziata secoli fa e non ancora terminata, che deve definire chi tra arabi ed occidentali avrà il possesso della torre Giralda, simbolo storico della città. Suggestiva la descrizione della stamperia della famiglia Montenegro nella quale si svolgono gran parte delle vicende narrate. Nel corso del racconto appaiono parecchi personaggi e più generazioni con tante figure importanti ma forse nessuna centrale. Piccoli appunti che mi permetto di fare sono quello di sottolineare che qualche personaggio, che talvolta pare destinato ad essere importante nella dinamica del racconto, «scompare» dalle vicende anche per lunghi anni per poi riapparire come se nulla fosse, e quello di considerare un pò utopistica la volontà degli attuali governatori dei paesi in causa per l’appropriazione della Giralda, di ritenere ancora valido l’accordo molto idealistico sancito parecchi secoli addietro dai loro predecessori. Interessante e imprevista, almeno secondo me, la rivelazione del vero aspetto di uno dei principali protagonisti che svela una personalità e degli intenti assolutamente contradditori rispetto a quanto era parso fino a quel punto. Finale del libro salomonico. In concòusione direi un’altra bella prova della attuale vivacità del romanzo storico appartenente al filone spagnolo (Asensi, Navarro, Falcones…), consigliato.