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Ho comprato questo libro attratta più dal nome dell’autrice (che è il nome di mia figlia) che dal titolo del romanzo. Tuttavia, ho letto questo libro non senza aspettative. Inizialmente l’ho trovato piuttosto lento e a tratti noioso. L’autrice delinea i suoi personaggi poco a poco, lasciando assaporare al lettore i tratti essenziali di ognuno di loro. I personaggi principali sono portati un po’ all’estremo nelle loro caratteristiche peculiari e credo che siano stati trattati con superficialità. Carrie è una ragazza con la testa tra le nuvole -o meglio, tra i fiori- che dice sempre la verità (cosa piuttosto improbabile nel mondo reale), Mark è il classico uomo ligio al dovere che vive improvvisamente una crisi di mezza età, Diana è la moglie perfetta, perfetta donna in carriera che ama gestire le situazioni difficili, anche quelle della sua vita. Il rapporto che si crea tra Carrie e Mark, in alcuni parti, a tratti e molto vagamente mi ha fatto ripensare a Lolita di Nabokov -sebbene Carrie non sia una ragazzina si comporta come tale. Tuttavia il libro prende vita nella seconda parte (quasi verso la fine). D’improvviso è come se i personaggi si animassero e da statici diventano dinamici. Ognuno prende maggiore consapevolezza della propria vita, che assume direzioni inaspettate. In tutta questa vicenda aleggia sempre lo spirito di Strong, ossia l’uomo di cui Mark sta scrivendo la biografia. Infine, non sono affatto d’accordo con la traduzione del titolo, essendo molto più pertinente l’originale: «According to Mark». Il biografo infatti si trova a confrontare diverse versioni di uno stesso uomo e alla fine, almeno nel casi di Strong, l’unica opinione valida sarà la sua. Credo che per dire se questo libro mi sia piaciuto devo leggerne un altro della stessa autrice.
Adoro questa scrittrice della quale avevo letto «Un posto imperfetto». Il libro è scorrevole, piacevole, ti tiene incollata tanto da averlo terminato i due giorni…..Solo il titolo è troppo arzigogolato rispetto alla storia……………….