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Matteo B Bianchi torna con il suo solito stile leggero come una favola ma realista come una Polaroid. Brillante e Pop (nella migliore definizione possibile del termine), l’autore ci illustra come possono essere spesi in ottimo modo i (potenziali) ultimi giorni di vita che ci rimangono, in uno svolgimento che ricorda molto una sorta di Scott Pilgrim dei sentimenti dove non si deve lottare per mantenere l’amore, ma dove si lotta per riassaporare ricordi di un passato mai dimenticato, con la speranza di costituire un fulgido futuro, comunque incerto e discusso sino all’ultimo, in un finale che istigherà deliziosamente allo scambio di opinioni. Non il capolavoro di Matteo, ma certamente un libro da leggere e, pertanto, caldamente consigliato. Se ne deve restare alla larga solamente se si teme di diventare maggiormente ottimisti, perchè in fondo Matteo è così: ci fa credere sempre che l’impossibile sia dannatamente possibile.
Cosa fareste se una sensitiva infallibile vi predicesse la morte imminente? Ma un viaggio nel tempo verso i passati amori, alla ricerca del sesso perduto, no? Eros contro Tanatos, con l’aiuto di Kronos. Un romanzo in cui la morte incombe continuamente… ma in cui manca qualsiasi seria riflessione sulla morte stessa! Ma forse ciò avrebbe appesantito un’opera che si voleva leggera… Ah, ovviamente, tutti i personaggi che il protagonista torna ad avvicinare dopo anni, uomini e donne, anziché mandarlo a quel paese, ci stanno. Lo spunto, tutto sommato, è accattivante e la narrazione leggera, e un angolo di sardegna che sembra Cuba fornisce un’ambientazione originale. Ma la vicenda valica ben presto i confini del grottesco, e senza che il narratore mostri di accorgersene troppo. Aggiungendo il fatto che il protagonista non aiuta troppo il lettore ad immedesimarsi con lui, si rimane con una lettura veloce e lieve e nulla più.
Bel libro, scorrevole con uno stile di scrittura molto piacevole. La storia è originale con un giusto finale, bei personaggi. Un bravo all’autore.
E’ così. Come ogni volta, terminata la lettura di un romanzo di Matteo mi sento più leggero (ciò mi rende doppiamente contento)….la sua scrittura è delicatezza allo stato puro….trasparenza delle parole e dei dialoghi. Ho assaporato con piacere tutte le pagine di questo libro, affezionandomi volta per volta ai personaggi che lo popolano: in effetti ognuno di loro potrebbe fornire lo spunto per nuove storie (Michele e Giulia….per esempio…..). Bravo Matteo, davvero…..il mio entusiamo rimane però incompleto, in quanto mi piacerebbe discutere con qualcuno del finale (è qualche giorno che ci penso….per cui accetto altre ipotesi interpretative)….nel frattempo me ne sto qui a «sorvegliare» la mia eternità, in attesa del prossimo…..