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Leggo Mauro Corona da un po’,e tutti i suoi libri che ho letto mi sono piaciuti. Questo pero’, secondo me è il migliore: forse non sara’ il massimo raccontare la propria vita utilizzando come fulcro il bottiglione di vino, ma ci sono molte digressioni riflessive e altre tragicomiche che distolgono l’attenzione dal bicchiere di vino. Quello che pero’ ammiro maggiormente, e che piu’ mi ha colpito di questo libro, è che non traspaiono mai cattiveria e arroganza nonostante i contesti, ma soltanto la grande sincerita’e l’umilta’ di un uomo forse un po’ pentito del passato e che non ha paura di sottolineare i propri sbagli e i propri difetti. Complimenti, Mauro.
Libro interminabile, intenso e coinvolgente, una miniera di esperienze utili sopratutto per i giovani e per chi alza spesso il gomito, nulla di più vero e diretto ho mai osato leggere sul vino e sulle conseguenze (piacevoli e non) che questo ha sulle persone. Da enologo veneto, non posso che levarmi il cappello e alzare il calice! Bravo Mauro!
Libro auto celebrativo sulla capacità di controllare lo stato alcolico, del tutto privo del dono della sintesi: estenuanti i racconti di ogni malefatta che Corona ha avuto la «fortuna» di porre in essere. Più che un’autobiografia sembra un compendio di personaggi che passano nella vita dello scrittore quasi uno strumento per dare a loro 5 minuti di notorietà. Mi spiace bocciarlo così malamente perché le capacità narrative dell’autore sono indiscutibili, nonostante i voli temporali tra l’oggi, ieri e l’altro ieri ma mai un libro di 400 pagine mi è sembrato così monotono e interminabile.
storia assai intrigante