Aspro e dolce Scarica PDF EPUB

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Aspro e dolce

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Titolo: <strong>Aspro e dolce</strong></br></br>
Autore: <strong>Mauro Corona</strong></br></br>
Editore: <strong>Mondadori</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2014</strong></br></br>
EAN: <strong>9788804646686</strong></br></br>

<p>Aspro e dolce" racconta l'epopea di Erto e dei suoi abitanti narrata in prima persona da Mauro Corona, protagonista e sciamano. Con lui una folla di uomini di foreste e bevute, donne di coraggio e fatica, femmine sciccose per rompere la solitudine di una sera, tra una sbronza e una rissa. La fantasia e la rabbia, la gioia di vivere, la festa e la morte sono riportate alla memoria in un'ennesima levata di bicchieri, brindisi alla vita, il duro e il dolce assaporati insieme. Autobiografia di un uomo, romanzo fatto di avventure, di beffe e di omeriche bevute, questo libro è anche la storia di un intero paese distrutto e rinato, a suo modo, dalla catastrofe. Immancabile sfondo è la natura, madre e matrigna di uomini, animali, piante e rocce. Padre benigno e traditore quel vino amato e odiato, fiume viola che inganna la paura, riversato in bicchieri sempre colmi e sempre vuoti come sono i giorni della vita.</p>
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Carso <strong>aspro e dolce</strong>: fascino e mistero del confine. Fare un viaggio a Trieste e in Carso significa sfatare molti luoghi comuni, sulla storia, sul confine, sui confini <br/>Vi proponiamo la crostata di visciole e ricotta, un goloso <strong>dolce</strong> dove un guscio di pasta frolla racchiude la dolcezza della ricotta e la marmellata di visciole o <br/>La sensibilità gustativa all'<strong>aspro</strong> è data dalla presenza di ioni H +. Gli ioni H + depolarizzano la membrana entrando nella cellula attraverso canali del Na <br/><strong>aspro</strong> agg. [lat. asper asp(ĕ)ra asp(ĕ)rum, di etim. incerta]. - 1. a. [di strada, cammino e sim., molto difficili da percorrere: un sentiero a.] ≈ accidentato <br/>dólce2 s. m. [uso sostantivato dell’agg.]. – Nome generico di ogni vivanda o preparazione <strong>dolce</strong>, i cui ingredienti principali sono in genere farina, uova, burro <br/>Sinonimi di <strong>dolce</strong> e contrari di <strong>dolce</strong>, come si dice <strong>dolce</strong>, un altro modo per dire <strong>dolce</strong><br/>Stai cercando ricette per Rotolo <strong>dolce</strong>? Scopri gli ingredienti e i consigli utili per cucinare Rotolo <strong>dolce</strong> tra 1528 ricette di GialloZafferano.<br/>Palestina/Israele: il <strong>dolce</strong> e l’<strong>aspro</strong> della terra sacra. Esploreremo molti degli straordinari paesaggi che offre la Palestina: i wadi nel deserto, valli 
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Il vino: il Prozac dei poveri e degli infelici, che si può acquistare senza ricetta, x dimenticare x qualche ora la fatica di vivere, anestetizzare nel sonno il dolore, superare paure e delusioni, o celebrare in compagnia la gioia dell’amicizia. C’è un alcolico x ogni occasione, dice Corona: il cognac x le disgrazie, la grappa x la malinconia, il vino x l’allegria. Concordo, anche se i miei alcolici sono diversi, ma il vino no, non mi piace, forse perché non amo la compagnia. Non è esattamente l’apologia del vino, questo libro, ma piuttosto dell’amicizia, della solidarietà tra compaesani più importante dell’amore e della famiglia. Sono lunghe le sere d’inverno nei paesi di montagna, finito il duro lavoro nei campi, nei boschi o in cantiere, senza divertimenti né donne disponibili, e gli uomini si riuniscono all’osteria x trovare un po’ di calore nei propri uguali e il coraggio di arrivare a domani. Sullo sfondo, sotto le ombre dei monti, c’è sempre la Natura, madre e matrigna, dura, spietata e meravigliosa donatrice di pace e serenità a chi la sa amare senza fanatismi. Il libro è l’autobiografia sincera di un uomo, tra scherzi da osteria, bravate, tragedie, risse, omeriche bevute, sempre accompagnate dall’ombra della morte, com’è destino x gli umani. Forse 400 pagine con un bicchiere in mano sono troppe, alla fine le storie diventano prevedibili e ripetitive, ma in alcuni episodi riconosco qualcosa dei miei 20 anni, le sbronze, le corse in macchina, la spavalderia delle sfide alla sorte. Corona dà la colpa delle sue malefatte al vino e su questo non sono d’accordo. L’alcol libera dai freni inibitori, dalla corazza dell’educazione che copre il cavernicolo nascosto in ognuno di noi, ma non muta la natura dell’uomo. Se uno si picchia è perché è di carattere rissoso e irascibile, il vino è catalizzatore e alibi. Non manca autocompiacimento nelle storie di Corona, dietro la reiterata ammonizione a non bere troppo. Un libro x sorridere e riflettere.

Leggo Mauro Corona da un po’,e tutti i suoi libri che ho letto mi sono piaciuti. Questo pero’, secondo me è il migliore: forse non sara’ il massimo raccontare la propria vita utilizzando come fulcro il bottiglione di vino, ma ci sono molte digressioni riflessive e altre tragicomiche che distolgono l’attenzione dal bicchiere di vino. Quello che pero’ ammiro maggiormente, e che piu’ mi ha colpito di questo libro, è che non traspaiono mai cattiveria e arroganza nonostante i contesti, ma soltanto la grande sincerita’e l’umilta’ di un uomo forse un po’ pentito del passato e che non ha paura di sottolineare i propri sbagli e i propri difetti. Complimenti, Mauro.

Libro interminabile, intenso e coinvolgente, una miniera di esperienze utili sopratutto per i giovani e per chi alza spesso il gomito, nulla di più vero e diretto ho mai osato leggere sul vino e sulle conseguenze (piacevoli e non) che questo ha sulle persone. Da enologo veneto, non posso che levarmi il cappello e alzare il calice! Bravo Mauro!

Libro auto celebrativo sulla capacità di controllare lo stato alcolico, del tutto privo del dono della sintesi: estenuanti i racconti di ogni malefatta che Corona ha avuto la «fortuna» di porre in essere. Più che un’autobiografia sembra un compendio di personaggi che passano nella vita dello scrittore quasi uno strumento per dare a loro 5 minuti di notorietà. Mi spiace bocciarlo così malamente perché le capacità narrative dell’autore sono indiscutibili, nonostante i voli temporali tra l’oggi, ieri e l’altro ieri ma mai un libro di 400 pagine mi è sembrato così monotono e interminabile.

storia assai intrigante