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Un bel libro. Viene il dubbio che l’impero di cui parla Augusto nel suo disincanto sia, in filigrana, l’impero americano, ridimensionato, quando uscí il libro, nei suoi disegni universali dal Vietnam e dalle lacerazioni interne degli anni Sessanta. Chissá. Alla fine, vien voglia di ristudiarsi un po’ di storia romana.
Il John Williams, quello di Stoner, è riuscito a rendere in un romanzo affascinante la storia di Ottaviano Augusto, un imperatore della antica Roma come se fosse una favola per bambini, irresistibile e istruttivo ed educativo, un grande scrittore conosciuto dopo la sua morte purtroppo.
Fantastico. Va letto pensando ad una storia romanzata (l’autore stesso non ha alcuna pretesa di essere fedele ai fatti storici) ma assai profonda, intensa, quasi da sembrare reale comunque. Finale struggente e, perchè no, da credere quasi reale. Ero perplesso sullo stile epistolare, che costringe in qualche modo a ricordare i rapporti tra i vari personaggi durante la lettura. Ma è uno dei suoi pregi, che dà la possibilità di analizzare la storia da vari punti di vista. Consigliatissimo.
Il libro racconta la vita del più grande e longevo imperatore romano, Gaio Ottaviano, l’Augusto. Williams ci descrive la vita dell’imperatore attraverso le lettere di persone che gli sono state vicine nella vita, come familiari ed amici ma anche nemici, cospiratori, poeti, medici. La vita di Ottaviano è ripercorsa nella sua interezza, da quando lo zio Giulio Cesare lo identifica come suo successore alla morte che avviene a Nola nel 14 d.c. Una sola lettera di Ottaviano ci viene presentata nel libro, ed è quella che scrive ad un suo amico poeta nel corso dell’ultimo viaggio che compie, da Roma a Capri. Qui possiamo leggere una sorta di bilancio finale fatto dallo stesso Ottaviano sul suo regno durato quasi 60 anni. Attraverso le lettere di Marco Agrippa e di Mecenate, i suoi piu intimi amici, ci addentriamo nel mondo di segreti, cospirazioni e corruzioni che Ottaviano si trova di fronte dopo l’uccisione di Giulio Cesare. Lo seguiamo quando, a diciotto anni, si trova a dover ideare piani per sconfiggere Marco Antonio e Lepido. Dopo il primo triumvirato assistiamo all’esilio ed all’umiliazione inflitte a Lepido, agli amori tra Cleopatra e Marco Antonio ed infine alla guerra tra Ottaviano e quest’ultimo, conclusasi con la vittoria di Ottaviano. Da allora Roma vivrà in pace per più di 40 anni ed Ottaviano si dedicherà a liberare Roma dalla corruzione e dalla violenza, stando sempre attento ai nemici che più volte attenteranno alla sua vita. Assistiamo poi, piano piano, alla morte dei suoi pochi amici, Agrippa e Mecenate, dei poeti Virgilio ed Orazio, dei suoi figli adottivi. Infine l’ultima cospirazione ai suoi danni organizzata da quel Nerone che poi diventerà imperatore e che costringerà Ottaviano ad esiliare la sua unica figlia, Giulia. Williams ci descrive molto bene anche l’uomo Ottaviano, duro, solitario e privo di emozioni come solo un imperatore poteva essere. Qualità che lo hanno reso «padrone del mondo». Un libro intimo ed umano, scritto molto bene.