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Il libro è una «forzatura» commerciale, chiaro, ma nonostante ciò questo «frullato editoriale» conferma la grandezza di Kapu. Tra le sue righe è facile cogliere la forte passione per la conoscenza, la verità e l’etica. «A chi somiglia? Chi ti ricorda?» mi ha chiesto un amico. Gli ho risposto che per capacità, curiosità, affinità e coraggio Kapu è il Jack London del Popolo dell’Abisso, è il Salgado di Genesis, è il Gerd Ludwig di Chernobyl, è l’Ilaria Maria Sala de il Dio dell’Asia, è il Tiziano Terzani di Buonanotte Signor Lenin, è lo Stanley Karnow del Vietnam, è il Francisco Coloane di Terra del Fuoco… ma è e resta sopratutto - e lo si sente nelle sue parole - un uomo di grande, grandissima Umanità.
Ecco come deve essere un giornalista vero! Ecco come si deve fare giornalismo! Speriamo che questo libro arrivi a tanti che si accingono a intraprendere questo mestiere, e che alcuni di loro continuino su questa difficile strada! Ma questo libro è utilissimo anche per gli utenti, per tutti noi che guardiamo la televisione, leggiamo i giornali, dobbiamo impegnarci ad essere attivi, e distinguere il buon giornalismo dalla spazzatura. Credo che lo dobbiamo ai nostri figli, e a tutti quei giornalisti che hanno dato molto di sè ( alcuni persino la vita!) per amore della verità e per farcela cononoscere!
Non si tratta soltanto di un libro-intervista del più grande reporter vivente, ma una lezione di vita, piena di umanità, buon senso, compassione. Un libro che si dovrebbe leggere obbligatoriamente nelle scuole, insegnerebbe molto più di tanti telegiornali.
Grandi lezioni di giornalismo in tono pacato ma deciso. Consigliatissimo ai colleghi cronisti.