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Bentornati in casa Esposito. Un nuovo anno tragicomico

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Titolo: <strong>Bentornati in casa Esposito. Un nuovo anno tragicomico</strong></br></br>
Autore: <strong>Pino Imperatore</strong></br></br>
Editore: <strong>Giunti Editore</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2013</strong></br></br>
EAN: <strong>9788809781160</strong></br></br>

<p>Prendete un camorrista sfigato e imbranato. Uno di quelli che più disgraziati non si può. Inseritelo in un contesto familiare molto allargato e variopinto: una moglie procace e autoritaria, una figlia ribelle e coraggiosa, un figlio che ama solo i cibi ipercalorici, un suocero guascone, una suocera stizzosa, una vedova d'animo nobile, una nerboruta cameriera ucraina, una coppia di iguane meditans e un coniglietto nano. Sistemate tutti questi personaggi in una palazzina napoletana del rione Sanità. Quello dove è nato il principe della risata Totò, per intenderci. Aggiungete un boss spietato e i suoi scagnozzi, un giovane prete anticamorra, un teschio parlante, un commissario tutto d'un pezzo, una ditta di pompe funebri che si chiama Requiem Aeternam, una violenta faida di camorra, una campagna elettorale ai limiti dell'assurdo e tanti altri avvincenti episodi. Mescolate con cura, cuocete a fuoco vivo e condite con abbondanti spruzzate di comicità e commozione: otterrete Bentornati in casa Esposito, il sequel della saga che ha mostrato ai lettori italiani gli aspetti più cafoni e ridicoli della camorra.</p>
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Libro leggero e scorrevole, che però sa offrire numerosi spunti di riflessione. Ho trovato il secondo episodio più bello del primo. Il finale è un po’ «appeso

Il problema mentre leggi e’ che hai sempre l’impressione che potresti impiegare meglio il tempo facendo contemporaneamente anche un’altra cosa. Un libro da metropolitana, meglio se inefficiente (tipo Roma)

Ingredienti: una città che si svela in tutte le sue sfaccettature storiche-artistiche-culturali-linguistiche, un «sistema» che condiziona famiglie, economia e politica, l’ironia usata per lottare contro l’amaro della vita, la speranza di cambiamento come dulcis in fundo. Consigliato: a chi preferisce vivere e ridere ad un mondo di morte e vendette, a chi sceglie la penna e la fantasia rispetto ad armi e violenza.

Sul piano narrativo Bentornati in casa Esposito mantiene la stessa struttura del precedente Benvenuti in casa Esposito. Stessa narrazione ad episodi, stessi personaggi, stessa napoletanità che senza dubbio è una delle carte vincenti di quest’opera. Qui dentro, Napoli è così forte, prorompente e viva che alla fine ve la sentite cucita addosso perché l’avete respirata, ascoltata. Coccolata. Vi sentirete napoletani anche voi e godrete appieno della tipica meditazione partenopea: «Diceva Pirandello che uno quando è contento di se stesso ama l’umanità. Questo è il problema: noi non siamo mai contenti, vogliamo sempre qualcosa in più di quello che già teniamo, e di conseguenza ci andiamo a scontrare con gli altri. Tutti eternamente insoddisfatti.» Consiglio vivamente questo libro, bello e ricco di umorismo intelligente e costruttivo.

Anche a me è piaciuto tanto questo libro….molto di più di «Benvenuti in casa Esposito». Qui si entra più affondo nella psicologia dei personaggi e si ricavano dagli stessi degli insegnamenti per un modello auspicabile di società civile!