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Esprimerò soltanto il mio pensiero senza pretendere di avere la verità in tasca. ho 26 anni e forse sono fuori target per questo libro, sta di fatto che già partire dal concetto che un quattordicenne o sedicenne debba accontentarsi di narrativa a mio modo di vedere banale significa insultarlo. i giovanissimi dovrebbero leggere Libri con la L maiuscola e non accontentarsi di storielle altrimenti cresceranno pensando di aver letto un sacco di libri per poi scoprire una volta messi alla prova con un vero Libro di non aver mai letto. poi non possiamo lamentarci se non siamo più in grado di tirare fuori grandi poeti o filosofi o scrittori, perchè per quello che so tutti i grandi hanno iniziato quasi da bambini a leggere i miti del passato. Tutto va letto, o quasi, ma sono sicuro che se un giovane si trova anche per semplice curiosità a leggere Kundera, Dostoevskij, Dumas.. poi da grande, quando tra le mani avrà narrativa scadente e «pompata» se ne accorgerà, e magari rileggerà quel grande autore che da ragazzino lo aveva intrigato anche perchè gli aveva lasciato interrogativi aperti dovuti forse anche dalla sua poca esperienza. La narrativa spicciola non merita la pubblicità e l’attenzione che invece hanno VOLUTO dedicare a questo romanzo, che a mio modo di vedere è come un bel filmetto che guardi volentieri per farti passare la serata dopo la giornata lavorativa. Ho visto qualche video delle lezioni di questo professore e mi sono piaciute molto, quindi spero che i prossimi romanzi mi piaceranno più di questo, perchè credo possa migliorare. devo dire che il dubbio che sia una sorta di «Francesco Sole» della narrativa italiana ce l’ho e non me la toglie nessuno, per ora.
A mio modestissimo parere, letteratura per ragazzi. Esagerata anche la ricerca ostentata di termini ed espressioni «da giovani» (Mac,T9. ecc.).
Credo che 2 su 5 sia già un regalo. Difficile capire cosa renda questo libro così popolare e ne abbia decretato la fortuna nelle classifiche di vendita. La prima parte, concordando con i giudizi già espressi da altri, è puerile e adatta ad un ragazzino/a che pensa che la vita sia uno schifo ed il suo problema maggiore è vincere il campionato di calcetto. La seconda parte si trasforma invece in un viaggio nella tragedia, dove il protagonista matura a tal punto da diventare quasi un filosofo. Come per «colpa delle stelle » di Green, il mio voto rispecchia il concetto che non vedo corrispondenza tra la realtà di una generazione di giovani vuoti, maleducati e ignoranti ed il protagonista che parla troppo, in effetti, con voce dello scrittore. Inverosimile, noioso e, per fortuna, scorrevole e veloce da leggere.
Scrittura puerile…unico pregio la scorrevolezza. Per il resto una completa delusione..trama inconsistente, personaggi descritti in un modo superficiale nel quale nn riesci neanche a affezionarti..finale scontato..e è la prima volta che nonostante l’argomento delicato, un libro non mi ha lasciato alcun tipi di emozione…zero…leggero e superficiale x il tema trattato secondo me..non basta mettere di mezzo una malattia x emozionare il lettore..devi sviluppare bene la storia..poco profondo..la scrittura elementare sl massimo..non leggetelo. Tempo perso davvero….