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Sicuramente il libro migliore di tiziano:appassionato e realista sempre alla ricerca della vera amima dei soggetti che passano accanto alla sua vita di giornalista ma soprattutto viaggiatore.Ci insegna a non fermarsi mai alle apparenze
La caduta dell’egemonia comunista viene vissuta attraverso gli occhi di un giornalista avvezzo agli aspetti più miseri dell’esistenza. La fotografia delle repubbliche visitate, minuziosamente descritta da Terzani, evidenzia un panorama di miseria, abbandono, povertà ideologica e materiale che ha corrispettivi solo nelle descrizioni dell’Europa postbellica. L’impero si smembra e i suoi brandelli non sono autarchici, la giusta pretesa di libertà non é sostenuta dalla capacità di cammino autonomo. L’eclettismo dell’Autore dipinge in modo conciso la storia delle neorepubbliche, spaziando da rimembranze storiche preelleniste a eventi conflittuali di più recente storia. Una lettura colta, caratterizzata dal colore delle fantastiche descrizioni dei poveri ma caratteristici mercati islamici, dalle tipizzazioni psicologiche dei nuovi egemoni politici, dalla compassionevole considerazione di un popolo la cui «pretesa» di libertà deve soggiacere al compromesso della schiavitù materiale. Com’è lontana la Russia di Lermontov!
Tiziano Terzani non è morto, perchè con questo libro la sua immagine rimarrà sempre nella storia, irrimediabilmente legata al più importante evento del dopoguerra. La precisone e la passione con cui analizza luoghi, persone ed ambienti fanno vivere in presa diretta un evento che forse non si è potuto comprendere a suo tempo.. Con la sua immancabile schiettezza ed ironia, Terzani non giudica il sistema comunista da altipiani pregiudizievoli ed ideologici, bensì constata con i suoi occhi le macerie che il grande colosso si è lasciato alle spalle. Palazzoni di cemento, povertà, menzogna e… le rovine della statua del padre della rivoluzione…