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Direi che proprio non l’ho gradito. La saga mi piaceva, nonostante la faccenda dell’origine di questi vampiri, e anche il linguaggio, frizzante e peccaminoso, ha dato un tocco in più a certi personaggi quali Afrodite, che appare una stronza simpatica. Ma quando è troppo, è troppo. In questo capitolo si parla di due antagonisti che hanno perso per me il loro fascino, visto che lei pare un pò tocca e lui sotto il suo giogo (anche in senso letterale). Poi il linguaggio stufa, parolacce anche in momenti in cui non dovrebbero comparire e termini vari che sembrano scorretti anche inseriti in una semplice conversazione tra amici tipo «rompi»: già «rompipalle» non è il massimo della finezza, ma la versione troncata è proprio da non vedere. Inoltre anche altre parole fin troppo stucchevoli e di uso quotidiano di basso livello servono a descrivere diverse cose tipo il toro nero che secondo Stevie Rae è «supermegaiperbellix». Non mi sembra di esagerare quando penso che frasi e parole di questo tipo sarebbero da riscrivere e non farebbe schifo il fatto che ce ne fossero di più profonde. Ma ora riguardo il contenuto: non ho trovato nulla di strepitoso se non il fatto che Dallas, vedendosi tradito dalla fidanzata che va con il corvo, si trasforma e diventa cattivo. Tutto il resto è banale e piatto e io non mi sarei azzardato a descrivere un anabasi di tipo pagano e pure con un risultato così scarso: un bel boschetto. E anche il fatto che per compierlo, questo anabasi, ci si debba far tagliare… visto che le autrici sono appassionate di mitologia, e hanno basato la loro saga su ciò, perchè non seguire un caso letterario famoso? Nell’Odissea, Odisseo per entrare nell’Ade deve fare dei sacrifici agli dei. Certo, così è più originale, ma forse l’avrei apprezzato di più. Come già detto, tutto il resto non è degno di nota. Per cui, credo che non seguirò più la saga, tuttalpiù leggerò solo i volumi di maggiore interesse, solo per vedere come finisce…
Come sempre ben scritto e avvincente! La Rossa sostituisce degnamente la protagonista, facendo prendere anche ai lettori una gradita pausa da un personaggio a volte un po’ stucchevole. In attesa del volume 8, all’interno di una saga che nei piani delle autrici arriverà fino al numero 15.
Che bella saga! Condivido le opinioni precedenti, linguaggio un po’ discutibile ma la trama è molto avvincente!! non ci si annoia mai!!! Aspetto il prossimo!
Burned è il settimo libro (come passa il tempo!) della serie urban fantasy per adolescenti che vede protagonisti Zoey e i suoi amici alle prese con mille difficoltà e vari pericoli ma sempre uniti e protetti dalla loro Dea. I libri sono strettamente collegati pertanto dovreste leggerli tutti, inoltre, libro dopo libro le autrici cominciano a dare molte cose per scontate. Sicuramente non è un capolavoro della letteratura ma la lettura è scorrevole ed è davvero difficile riuscire a metterlo giù. Trovo sia una lettura molto leggera e perfetta per passare qualche ora spensierata. Interessante questa mescolanza di elementi riconducibili alla Wicca, alla mitologia dei nativi americani e questa volta, la cultura scozzese. Il linguaggio dei vari personaggi resta il punto debole di questa serie, che anche in questo volume, dovrebbe ricalcare quello degli adolescenti di oggi ma continuo ad avere i miei dubbi in proposito. Come per il romanzo precedente, le autrici hanno lasciato questa molteplicità di prospettive (ogni capitolo ha per titolo il nome del personaggio che prende la parola) con la differenza che quando il punto di vista è di Zoey, la protagonista, è scritto in prima persona mentre per gli altri in terza. Stranamente in questo volume Zoey non ha molto spazio ma non preoccupatevi perché Stevie Rae è una degna sostituta (Quasi non si nota la differenza). Non manca il risvolto romantico, coinvolgente nella sua semplicità e che sicuramente invoglia a leggere il libro successivo. Buon ritmo e cosa ancora più importante non ci si annoia mai, triangolo amoroso che non può mancare, protagonisti divertenti (soprattutto Afrodite) e un finale che non lascia l’amaro in bocca ma che lascia ancora in sospeso molte questioni. I temi sono certamente: l’amicizia, l’eterna lotta tra bene e male, il libero arbitrio e il fatto che ogni scelta comporta sempre una conseguenza. Aspetto con interesse l’ottavo, sperando che l’attesa non sia troppo lunga.