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Prosegue la saga di O’Brian dedicata alle avventure del novello Hornblower e del suo fido compare (la vera novità della serie: Forester ha scritto dei libri di mare e di guerra, questi volumi, anche se su un livello minore, ricordano Eco, tanto sono ricchi di colte citazioni che fanno riferimento alla filosofia, alle scienze umanistiche e naturalistiche e alle musiche dell’inizio del XIX secolo). Le uscite sono con il contagocce e neanche il recente film ha rivitalizzato la serie. Anche perchè con il passare degli anni le battaglie e gli scontri a terra e in mare sono più rari e c’è più spazio per la psicologia dei personaggi e gli aspetti intimistici. Per i neofiti che si avvicinano alla serie con il film negli occhi può essere una delusione seguire per pagine e pagine le lente peregrinazioni della Surprise o degli altri vascelli del Comandante Aubrey. D’altro canto la ricchezza di gergo tecnico è tale che la traduzione, pur con il contributo tecnico di un vero lupo di mare è assai difficoltosa: il profano tra terzaroli, carronate e pinacce spesso a stento segue il testo tradotto. Figuriamoci cosa voglia dire renderlo dall’originale … Forse, esaurita la serie (mancano ormai poche puntate) potrebbero ripescare un’altra grande serie ormai dimenticata e mai tradotta in italiano. Il Lord Ramage di Dudley Pope (da tempo scomparso) ha poco da invidiare ad Horatio o a Jack e, forse, i testi sono un filo meno tecnici e più godibili per il pubblico medio.
Bello, anche questo libro non ha deluso le aspettative però….. Longanesi, muovetevi a tradurne qualcun altro, siete in ritardo di qualche annetto ormai!
Sto talmente a rota che dopo averli letti tutti sono arrivato al quarto del secondo giro…. Traduttrice, Longanesi per favore spicciatevi o mi toccherà ricominciare tutto in inglese…
Concordo anchio sui tempi troppo lnghi di attesa per gli ultimi volmi della SAGA. Sarebbe inoltre bello, che il libro venisse corredato di cartine geografiche per seguire i percorsi del nostro eroe. Nei primi libri erano presenti. Negli ultimi no, e specialmente quando si parla di mari lontani (Giava Pulo Prabang, Stretto di Solibabo) se ne sente la mancanza.