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Parliamo di Carcerati e di una futura Guardia Penitenziaria che viene abbandonata tra di loro. Com’è giusto che sia, nessuno sa chi è realmente e dopo qualche trucchetto, viene accettato come uno di loro. Fin qui, la storia non è male, il potenziale c’è, anche se non è poi così nuovo. Di certo non è la classica storia trita e ritrita. Per quanto non sia una storia difficilissima, ha bisogno però di avere dei dati e delle azioni reali. Qui non puoi inventare di sana pianta le cose, altrimenti fai un po’ la figura dello sciocco e di certo non va bene. Ci sono punti dove capisci che chi scrive, si è informato ma ci sono altrettanti punti dove le cose non solo sono inventate, ma hanno quella presunzione di voler essere «vere». I vari capitoli sono suddivisi in altri piccoli capitoli (se così si possono chiamare), dove un personaggio parla in prima persona (rotano sempre tra gli stessi tre). Uno di loro, è il capo dei Carcerati e viene dipinto come un troglodita? Penso che sia la parte che odio di più in assoluto. Quei pezzi, sono per me difficili da leggere perché sono un errore unico. Ovviamente è stato fatto di proposito ma l’idea che dà, ovvero che ogni carcerato è un povero idiota analfabeta, mi spiazza e mi fa «girare la testa». Ci sono dei passaggi che mi annervano, questo dare per scontato proprio non lo digerisco!
Siamo alle solite. Romanzo osannato dalla presunta critica letteraria che alla lettura risulta indigesto. Confusionario nella prosa, snocciola una trama la cui bontà è offuscata dai tipici difetti della penna spagnola. Il libro è da evitare, tuttavia ne hanno tratto un buon film, pur recante le solite numerose discrepanze rispetto allo scritto. Da segnalare anche le grossolane invenzioni presenti in pellicola dal ferimento di Malamadre, al sesto mese di gravidanza di Elena fino al MutandE e solo per citare quelli che mi hanno fatto venire i nervi? Ma perché inventare di sana pianta?! Mah!
semplicemente perfetto, imperdibile!!!!!
rende al meglio il clima all’interno del carcere, grazie al linguaggio molto crudo usato dallo scrittore.bel libro consigliato a chi ama il genere.