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Da leggere almeno un paio di volte per apprezzarlo al meglio, secondo me libro di transizione, Anita sempre più coinvolta e coinvolgente comincia ad essere più riflessiva e probabilmente dal prossimo romanzo (speriamo di non dover aspettare troppo!)ci sarà un evolversi dei rapporti e delle situazioni.
Undicesimo romanzo della serie Anita Blake Vampire Hunter, il titolo fa riferimento sia al nome di un locale (che, però, per motivi editoriali è stato tagliato) sia al colore degli occhi di Asher, il cui ruolo diventa predominante. La Hamilton dà ancora una volta il meglio di sé: lo schema narrativo ricorda quello dei primi romanzi, conciso e sapientemente orchestrato nell’intreccio e risoluzione, con Anita che si ritrova braccata da un’organizzazione segreta che ha intenzione di «usarla» per incarichi speciali. Da segnalare, infine, la comparsa della Madre delle Tenebre, la vampira primordiale da cui la razza vampirica è stata generata.
Non avrei mai pensato di dare un voto del genere ad una saga che seguo con passione e amore dal primo libro, ma questo è veramente illeggibile. completamente snaturato il personaggio di Anita, bruttissimo anche quello di Jean Claude (altra cosa che non avrei mai pensato di dire!!! io lo adoravo), demenziale tutta la situazione… salvo solo l’evoluzione del rapporto con Dolph perché lo trovo coerente con tutte le vicende passate. Come hanno fatto a ridurre Anita ad una gelatina tremolante di desiderio? Neanche il più laido personaggio d Harmony è così melenso e delirante. La scena in macchina è davvero demenziale. Sconsigliatissimo!!!!
Enorme delusione.vuoi per la traduzione, vuoi per le inutili interazioni della protagonista con tanti personaggi che quasi ammorbano, la lettura non è scorrevole o gradevole.E’ più un gran pappaone che un libro.