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Sicuramente questo libro è un ottimo strumento per vedere la nostra storia recente da dentro, una storia che tra l’altro non si insegna a scuola. Di fatto questa è solo la cornice della vita di anna negri che, finalmente, dopo tanti anni da «comparsa» tra le esistenze degli altri, diventa protagonista. L’ho trovato bello ma a volte un po’ vittimistico. Comunque da leggere e da far leggere.
Mi ha stupito che qualcuno abbia pensato di poter valutare questo libro in funzione della sua «letterarietà». Mi sembra un’operazione senza senso: un po’ come stroncare I Promessi Sposi perché è storia romanzata. Per quel che può valere il mio parere, ho apprezzato moltissimo in questo libro uno dei finora non troppi tentativi di contribuire a una storia d’Italia - o anche soltanto di Milano - fra gli anni ‘70 e ‘80. In quegli anni, come tanti finivo di fare politica un po’ tonta e passavo, per motivi generazionali e di Bildung personale molto diversi da quelli di Anna, semplicemente a cercare di essere etico nel modo di lavorare. Proprio perché sono stato molto più fortunato, mi ha fatto ancora maggior piacere che alla storia di noi tutti una voce tanto bella (non trovo aggettivi migliori, perdonate) si sia così volontariamente e così pubblicamente aggiunta. Grazie, Anna, a nome anche di altri che di indignarsi, in modo più o meno tonto, non hanno smesso.
Mi interessava il contesto della storia, gli anni in cui è ambientata e avevo, lo confesso, un po’ di curiosità sul privato di un uomo così discusso e discutibile. Ma il libro non mantiene la promessa da un punto di vista narrativo. L’ho trovato debole e senza struttura. Si sente una sorta di urgenza dello scrivere ma non c’è la stoffa della narratrice autentica. Mi dispiace.
Un bellissimo libro che mi ha commosso ma anche divertito che mi ha fatto sentire vicino all’autrice ed emozionato. un vero peccato non leggerlo!