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Voto medio per il professor Magris. Ho imparato a conoscere molti scrittori ed intellettuali della Mitteleuropa grazie al suo «Danubio
Il viaggio della vita e la storia di un continente (Europa). Purtroppo, sembra che l’autore parli a se stesso. Non coinvolgente e pedante.
Romanzo-Saggio enciclopedico eccessivamente indulgente, o meglio auto-indulgente. Magris sarà pur vero che riesce a catturare frammenti di cultura e talvolta a sussumere, ma spesso ahimè rimane fine a sè stesso. Un vuoto esercizio di memoria culturale, pedante, dallo stile cordiale, ma in vero cattedratico, che sintetizza appunti e pensieri sparsi sul suo calepino. Un romanzo utile soprattutto per l’autore che con anti-narratività (e questo è pregio in casa mia) inasta questo grigio maquillage, ma che probabilmente risulta meno utile per un lettore scaltrito ed esigente.
Ottimo e abbondante. Immagini, storie, pensieri. Un viaggio lungo il fiume, che e’ anche un viaggio nella storia e nella cultura europea: lungo quella direttrice da personaggi piu’ vicini, piu’ noti, che ci appartengono, a storie di mondi e di libri lontani, sconosciuti, ma che di nuovo ci prendono e ci catturano, nelle spire di una lingua sapiente, adulta. Oggi e ieri si intersecano, si avviluppano in storie affascinanti e colte. Quello che il viaggiatore vede ora, quello che scopre del passato, quello che gia’ conosce, tutto si tiene in questo libro magmatico e lineare al tempo stesso. Bisogna centellinarne la lettura per assaporarlo interamente non farsi spaventare da luoghi e nomi ignoti, da considerazioni apparentemente astruse, perche’ invece e’ un viaggio nella nostra storia, e’ un viaggio interiore, e’ un viaggio nella cultura europea, e’ un viaggio dei sensi, che colgono gli odori e le luci di quei luoghi, e’ un viaggio del pensiero e del linguaggio, che penetra di storie e di senso la nostra interiorità, come il fiume penetra nella terra della nostra Europa. Sempre piu’ c’e’ bisogno d’Europa.