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Finalmente un giallo non arzigogolato dove non devi rileggere tre volte le ultime pagine per capire lo svolgimento finale. Ben scritto e con una protagonista sicuramente simpatica. Consigliato agli amanti del gialli scandinavo. Mi ha regalato un piano di giorni di buona lettura.
Non solo thriller ma anche uno spaccato di vita quotidiana nell’ambito famigliare e lavorativo, coinvolge il lettore creando grande empatia con il personaggio di Annika.
libro scritto bene e coinvolgente anche se un po’ lento nelle prime cento pagine. I colpi di scena sono tutte nelle ultime 50 pagine..
La lettura di questo romanzo ha una sua storia particolare che merita di essere menzionata. Mi trovavo in transito all’aeroporto internazionale di Addis Ababa di ritorno da Johannesburgh, un po’ in tensione perché avevo appena perso la coincidenza per Roma e, mentre cercavo di risolvere il problema, ecco che ho adocchiato abbandonato su di un banco dei check-in (l’aerostazione era semi-deserta perché era tarda sera) questo volume. Nessuno in giro. Il libro se ne stava accanto ad una sciarpa multicolore, del pari abbandonata. I colori e il formato del volume mi hanno attratto da lontano, perché in essi ho riconosciuto la veste editoriale di Marsilio. Poiché non c’era nessuno in giro, l’ho preso con disinvoltura. Evidentemente dimenticato da qualcuno in transito, il libro risulta in forza presso la Biblioteca comunale di Cernusco sul Naviglio: e dalla scheda allegata, sino all’ultimo sofrotunato passaggio è passato di mano almeno 15 volte dopo l’acquisizione da parte della Bibilioteca. Ho cominciato subito a leggerlo con grande piacere ed interesse. Era l’11 dicembre 2013. Mai letto prima un romanzo della Marklund. L’ho appena finito e siamo al 27 dicembre. Un bel giallo d’investigazione con Annika Bengtzon che porta avanti un’inchiesta giornalistica su una serie di attentati dinamitardi che mietono vittime e che ruotano attorno all’organizzazione dei Giochi olimpici di Stoccolma, mettendoli in forse. E la sua indagine giornalistica contribuisce a mettere assieme dei tasselli fondamentali per identificare il «bombarolo». Finale mozzafiato con suspense. Pienamente soddisfatto di questo insperato regalo che la sorte ha voluto elargirmi. Il volume lo terrò per me, ma presto spedirò una copia nuova alla Biblioteca comunale di Cernusco sul Naviglio. Mi pare davvero il minimo che si possa fare. Penso che senza indugio cercherò di procurarmi alcuni degli altri volumi della scrittrice svedese. Indubbiamente, merita un’esplorazione più approfondita.