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Se dovessi descrivere questo romanzo usando un solo aggettivo ,direi «intimo». Dostoevskij è un autore capace di scavare come pochi sanno fare,all’interno dell’anima umana. Libro che ,una volta letto, non si dimentica e che serve a far amare la vera letteratura.
Un libro che all’inizio si presenta in modo molto sorprendente agli occhi di un lettore, però nel corso della lettura ho notato un graduale accrescimento della noia nel leggere il libro in questione, in poche parole ho trovato il libro molto tedioso e noioso tanto da addormentarmi col capo sul libro durante la lettura. 2 stelle solo perchè è Dostoevskij dato che ho apprezzato molti dei suoi libri, mai questo mi è sembrato più un mattone indigesto che un libro, nonostante l’ introspezione psicologica per me al riuscita, perchè tirata per più di 600 pagine dallo Scrittore.
Ho iniziato spinto dalle migliori intenzioni, ben presto mi sono arenato nella pesantezza del racconto. Altri tempi, altra cultura, d’accordo, ma non trovo un solo motivo per definirlo capolavoro. In sintesi, non leggerlo sarà pure un delitto, farlo è stato il castigo.
Capolavoro assoluto della letteratura russa e mondiale allo stesso tempo, un testo emblematico e unico nel suo genere, capace di coinvolgere il lettore non solo per la storia in sé, ma anche per la la semplicità disarmante della scrittura di Dostoevskij.