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A me e’ parso un romanzo molto bello, molto ben costruito e molto ben scritto. Che possa essere considerato un elemento negativo la scrittura in un buon italiano, articolato e ricco, mi sembra sbalorditivo. La sottostante affermazione circa il fatto che si tratterebbe di una serie di episodi, fa dubitare che chi l’ha scritta abbia letto il romanzo, che e’ la storia (il «destino») di un personaggio, sempre lo stesso dalla prima pagina fino all’ultima. Tutte le storie, credo, si compongono di diversi episodi. Confermo il parere un libro molto bello e inusuale nel panorama di generale fiato corto che domina l’attuale narrativa in italiano.
Sarebbe anche un interessante romanzo se non fosse disturbato da una scrittura molto arzigogolata. Una scrittura eccessivamente ricamata, di manzoniana memoria, con vocaboli resuscitati fanno da contorno ad una storia che è un insieme di tanti episodi.
Avevo letto questa storia quando era uscita in forma di 2 romanzi tanto tempo fa (con grande rilievo di stampa). Ne conservavo un ricordo positivo ma non chiaro, e non soltanto per il tempo trascorso. Visto che l’autore ha deciso di rielaborarla in un nuovo romanzo unico, ho voluto vedere quale è il risultato. Magnifico, devo dire. Mi è riaffiorato dalla memoria il ricordo di una certa lentezza e pesantezza in qualche parte, una sensazione che adesso è completamente superata. E in effetti il libro ha più di 100 pagine in meno rispetto all’insieme dei due originali. I tagli hanno giovato molto, la storia scorre veloce e incalzante nonostante le quasi 600 pagine, e il romanzo non cessa mai di appassionare. Molto bello. Bene.