Dio e l'impresa scientifica. Il millenario conflitto tra religione e scienza Scarica PDF EPUB

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Dio e l'impresa scientifica. Il millenario conflitto tra religione e scienza

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Titolo: <strong>Dio e l'impresa scientifica. Il millenario conflitto tra religione e scienza</strong></br></br>
Autore: <strong>Claude Allègre</strong></br></br>
Editore: <strong>Cortina Raffaello</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>1999</strong></br></br>
EAN: <strong>9788870785494</strong></br></br>

<p>Evocando il rogo di Giordano Bruno, il processo a Galileo, le dispute sull'età della Terra, la "guerra delle scimmie" dichiarata dal darwinismo, Claude Allegre narra la secolare vicenda del "lungo addio" tra religione e scienza. Siamo destinati a una secolarizzazione totale della nostra esistenza? O non sono già minacciose le pretese di vecchi e nuovi fondamentalismi? E' possibile un ateismo realmente "scientifico"? In realtà, conclude l'autore, qualunque sia la risposta che diamo a queste domande, resta il fatto che quella di credere o non credere è una libera scelta, forse addirittura il fondamento di qualsiasi "società aperta".</p>
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Qualche centinaio di anni fa, quando il mondo era ossessionato dalla presenza di Dio, un pugno di uomini lottò per fare posto alla scienza. Oggi, di fronte alle conquiste dell’impresa scientifica e al successo tecnologico, c’è ancora posto per Dio? O davvero il “Signore dell’Universo” si è ritirato in qualche remota piega dello spazio-tempo einsteiniano? Evocando il rogo di Giordano Bruno, il processo a Galileo, le dispute sull’età della Terra, la “guerra delle scimmie” dichiarata dal darwinismo, Claude Allègre ci narra la secolare vicenda del “lungo addio” tra religione e scienza. Siamo destinati a una secolarizzazione totale della nostra esistenza? O non sono già minacciose le pretese di vecchi e nuovi fondamentalismi? È possibile un ateismo realmente “scientifico”? In realtà, conclude Allègre, qualunque sia la risposta che diamo a queste domande, resta il fatto che quella di credere o non credere è una libera scelta, forse addirittura il fondamento di qualsiasi “società aperta”.

Caro Lazac, se tu fossi un candidato alle elezioni ti voterei immediatamente. Sono d’accordo su tutto ciò che dici. Consiglio, nel mio piccolo, di leggere al nostro amico qua sotto «scienza e religione» di Russell e mi si dica poi come possiamo ritenere migliore l’apriorismo spirituale del cattolicesimo piuttosto che quello scientifico, che almeno parte da delle ipotesi che cerca successivamente di verificare!

A volte mi chiedo se la gente vuole la verità. Il libro è molto interessante, ma quello che mi sorprende è l’unico commento che ha ricevuto, da parte di un creazionista. Il creazionismo è per la Biologia ciò che la scolastica era per la Fisica, ovvero una grande sciocchezza (e dico sciocchezza solo per evitare di essere censurato). Il problema è che mentre la fisica newtoniana, e poi quantistica, non sconvolgono più di tanto la religione, il darwinismo spazza via tutte le nostre infantili presunzioni. E’ per questo che molti si rifiutano di accettarlo, nonostante la MONTAGNA di prove a favore. Ne ricordo un po’ all’amico creazionista: i fossili, le strutture analoghe, le strutture omologhe e le strutture vestigiali degli organismi, l’embriogenesi che mostra una graduale evoluzione di forma dell’embrione (anche l’uomo ha le branchie all’inizio della sua esistenza), la somiglianza genetica dell’uomo con gli altri primati, l’osservazione DIRETTA della speciazione (credo si a la prova definitiva), la selezione artificiale dell’uomo, per esempio sui cani, la struttura «sbagliata» della retina dell’uomo e di tutti i vertebrati (che è al rovescio: Dio era ubriaco mentre la disegnava a tavolino?), l’impossibilità di spiegare altrimenti le estinzioni, il DNA «spazzatura» del nostro genoma e i geni cosiddetti «fossili

Il giudizio medio è dovuto alla godibilità del libro e alla notevole mole di erudizione e di documentazione storica riportatavi. Peccato che dopo aver sostenuto che la trattazione parte da nessun apriorismo, Allègre arrivi apoditticamente a dire che «l’evoluzione è un fatto» che va ribadito oltre ogni ragionevole dubbio (fantasiosa la teoria del «phylum» che unirebbe tutte le specie viventi,come dire che un organismo complesso come l’uomo è un’evoluzione casuale del protozoo), nonostante ripeta in più punti che non è possibile dimostrarla. La cosa è alquanto curiosa. Dovrebbe sapere che nè il botanico Darwin nè alcun altro paleontologo hanno mai dimostrato nulla sull’evoluzionismo, che continua però a essere studiato come «scienza» nelle scuole. Se dobbiamo tenerci un apriorismo dunque, teniamoci quello spirituale del cristianesimo, piuttosto che il «non si sa» degli uomini.