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Dodici città

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Titolo: <strong>Dodici città</strong></br></br>
Autore: <strong>Matteo Bruno</strong></br></br>
Editore: <strong>Leone</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2014</strong></br></br>
EAN: <strong>9788863931839</strong></br></br>

<p>Sul finire del VI secolo a.C. Porsenna, il Grande re dell'Etruria, dopo essere riuscito a radunare attorno a sé tutte le Dodici città del suo popolo grazie a uno straordinario prodigio, si appresta a muovere guerra a Roma. Nel frattempo Dardano da Perusna, un abile artigiano nato etrusco ma cresciuto tra i romani, spinto da divinità vendicative e capricciose, dimostra il suo eroismo durante il drammatico assedio di Roma.</p>
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Ho letto con interesse anche questo libro del Bruno. Anche questo lo ho apprezzato e mi è piaciuto. E’ ammirevole la capacità dello scrittore nel descrivere ed entrare dentro i fatti storici e nel ricostruirli seguendo la trama che intende raccontare che non è mai banale e lasciata al caso ma è costruita -bene- seguendo un filo narrante che è sempre ben cucito con gli avvenimenti accaduti e anche i personaggi liberamente frutto di fantasia agiscono e intereagiscono ben inseriti con quelli vissuti. Anche in questo caso l’attore principale, Dardano, è consapevole del proprio destino e del proprio futuro, fino a quando eventi che sfuggono al proprio controllo, lo fanno precipitare in una nuova situazione che egli stenta ad accettare rendendo incerto tutto quello che invece gli appariva come scontato. Dopo aver accettata la nuova situazione altri eventi non desiderati lo distolgono di nuovo e lo riportano là da dove era partito, fino a quando, ancora una volta, un avvenimento fra il magico e il prodigioso gli indica quella che è la via, definitiva questa volta, da seguire. Dardano alla totale mercè del destino o « del volere degli dei» secondo il mondo a cui egli appartiene. Ben scritta la storia d’amore fra Dardano e quella che diventerà la sua sposa e commovente è la storia, anch’essa tenerissima, fra Agilla e Trasimeno. La lettura scorre facilmente rendendo il libro una interessante e positivo passatempo- ( Corinne)

Sono diventato lettore dello scrittore e dopo Syracusa, il primo libro che letto, ho apprezzato anche DODICI CITTA’. Ho una conoscienza superficiale degli Etruschi e del loro mondo, la lontananza geografica divide i nostri «universi»! Tuttavia ho scoperto che in fondo in fondo essi potrebbero esserci ( a noi siciliani), se non proprio fratelli, almeno cugini prendendo per vera la leggenda ( sicuro che sia una leggenda?) del «popolo venuto dall’Asia Minore -dalla Licia»- mi tornano in mente ricordi scolastici che proponevano la figura di Enea che portando sulle spalle il vecchio padre Anchise e tenendo per mano il figlioletto Ascanio fuggiva da Troia in fiamme! Chissà! Le peripezie di Dardano mi hanno portato ad incuriosirmi a loro, alla loro cultura e alle loro abitudini. Questi romanzi di ambientazione storica servono anche a questo, se riescono a stimolare curiosità significa che hanno svolto un compito e una funzione che sono importanti. Le vicende narrate in «Dodici Città» sono quasi coeve (che rappresentano 250 anni circa di differenza in questo contesto?) a quelle già raccontate, in altro libro, dallo stesso Autore con le stesse capacità narrative e descrittive che gli sono proprie e che rendono la lettura piacevole anche in questo caso. Mi è piaciuta - colpito - la «storia» fra Agilla e Trasimeno (immagino che l’ambientazione descritta si riferisca all’odierno lago ) e mi è piaciuta la figura di Dardano- il protagonista- disturbato da interrogativi ( è etrusco? E’ romano?) dubbioso sulla sua collocazione identitaria. ( Angelo V.)

«Dodici città «è un libro di un autore, mio concittadino, che ho scoperto da poco tempo. Ho acquistato questo libro insieme ad altri durante lo svolgimento di una kermesse che si è tenuta di recente a Perugia. Ed è stata una bella scoperta: leggo con piacere questi libri di ambientazione storica che mi avvolgono in un’atmosfera d’altri tempi e riconosco all’autore una capacità d’espressione che mi convince, mi piacciono le storie che scrive ambientate nella mia città o che fanno riferimento ad essa. In questa storia si intravedono luoghi che un perugino/a purosangue non stenta a riconoscere e questo mi fa immenso piacere D’altra parte come non riconoscersi nel grande popolo etrusco dal quale discendevano/dono i «perugini»? Hanno una storia alle spalle che non è conosciuta ai più e abbastanza avvincente che meriterebbe di essere approfondita da un pubblico più vasto. E benvengano queste storie che contribuiscono a questo! Dardano è un giovane etrusco, figlio di una Etruria che oramai ha fatto il suo tempo e sta per essere assimilata alla nuova potenza nascente: Roma. La storia che l’autore ci narra lo vede in bilico su un’altalena di sentimenti e dubbi: chi è in realtà Dardano? Come si sente? E’ Etrusco perchè svezzato in Etruria? Oppure è romano dopo averne assimilato la cultura ed essere stato educato in quel mondo? La narrazione corre su questo binario fino a quando un fatto, che gli Etruschi considerano magico, lo porta a determinare la scelta, ed è in questa maniera che si ritrova nel grande esercito messo su dal re etrusco per combattere contro i romani ! Proprio lui che ha preso in moglie una donna di Roma e ha casa in Perugia. In questa narrazione prendono vita le vicende di leggende, ancor a vivide fra gli abitanti le rive del lago Trasimeno, di Agilla, ninfa lacustre morta di mal d’amore. E’ un ottimo romanzo assolutamente da leggere.

«Dodici città» è un’altro racconto dello scrittore che si legge con piacere. Anche in questo caso egli incornicia la storia nel mondo antico: quello Etrusco questa volta. Ha come protagonista Dardano, un trovatello di origine non certa (forse è umbro?) che viene cresciuto in una famiglia etrusca abbastanza agiata e ne assorbe la cultura tanto che si sente, per sua definizione, etrusco a tutti gli effetti. Coltiva amicizie profonde che sarà costretto a lasciare quando, improvvisamente, viene inviato a Roma come garante di una alleanza politico-militare.Il mondo per Dardano si stravolge completamente! Solo, in una città sconosciuta! Piano piano Roma compie il miracolo e Dardano ne comincia ad assorbire l’atmosfera, gli odori e la cultura anche per merito di una ragazza romana che via via diventerà importante: la sposa nientemeno. Ma la vita corre via e le vicende con essa, divenuto adulto si considera ormai cittadino romano, ha una professione che gli permette di guadagnare…quando… ancora urna volta, deve lasciare tutto e tornare nella città da dove era partito. Ritroverà gli amici che aveva lasciato e, per effetto di vicende che lo scrittore ben descrive, si troverà a combattere nella grande armata etrusca contro l’esercito romano nel quale militano, anche in questo campo, amici stimati e non dimenticati. E’ una vicenda che vede l’amicizia come valore e grazie ad essa trionfano nobili sentimenti. Sono ben descritte le usanze etrusche legate agli «aruspici» e a quella particolarità, caratteristica di quel popolo, d’ interrogarsi sul «volere degli dei». Il titolo del libro prende nome dalle dodici città etrusche che formarono la Dodecapoli che, unite in una alleanza, governarono il territorio dell’Etruria prima della sua annessione definitiva a Roma.

Ho letto con interesse il libro, l’autore già lo conosco avendone apprezzato i precedenti lavori già pubblicati in quest’ultima fatica trovo che la sua maniera di scrivere sia diventata ancora di più «descrittiva» rispetto agli altri. E la cosa non mi dispiace affatto apprezzo la capacità che possiede nel descrivere il «mondo