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Don Vito. Le relazioni segrete tra Stato e mafia nel racconto di un testimone d'eccezione

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Titolo: <strong>Don Vito. Le relazioni segrete tra Stato e mafia nel racconto di un testimone d'eccezione</strong></br></br>
Autore: <strong>Massimo Ciancimino,Francesco La Licata</strong></br></br>
Editore: <strong>Feltrinelli</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2010</strong></br></br>
EAN: <strong>9788807171925</strong></br></br>

<p>Un viaggio senza ritorno nei gironi infernali della storia italiana più recente. Quarant'anni di relazioni segrete e inconfessabili, tra politica e criminalità mafiosa, tra Stato e Cosa nostra. Perno della narrazione è la vicenda di Vito Ciancimino, "don Vito da Corleone", uno dei protagonisti della vita pubblica siciliana e nazionale del secondo dopoguerra, personaggio discutibile e discusso, amico personale di Bernardo Provenzano, potentissimo assessore ai Lavori pubblici di Palermo, per una breve stagione sindaco della città, per decenni snodo cruciale di tutte le trame nascoste a cavallo tra mafia, istituzioni, affari e servizi segreti. A squarciare il velo sui misteri di "don Vito" è oggi un testimone d'eccezione: Massimo, il penultimo dei suoi cinque figli, che per anni gli è stato più vicino e lo ha accompagnato attraverso innumerevoli traversie e situazioni pericolose. Il suo racconto riscrive pagine fondamentali della nostra storia: il "sacco di Palermo", la nascita di Milano 2, Calvi e lo Ior, Salvo Lima e la corrente andreottiana in Sicilia, le stragi del '92, la "Trattativa" tra pezzi dello Stato e Cosa nostra, la cattura di Totò Riina, le protezioni godute da Provenzano, la fondazione di Forza Italia e il ruolo di Marcello Dell'Utri. Attualmente la testimonianza di Massimo Ciancimino è vagliata con la massima attenzione da cinque Procure italiane e non è possibile anticipare sentenze. Una vera e propria epopea politico-criminale per troppo tempo tenuta nascosta.</p>
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Nel V secolo, Isidoro di Siviglia spiegò l'allora corrente relazione <strong>tra</strong> codex, libro e rotolo nella sua opera Etymologiae (VI.13): "Un codex è composto da molti <br/>27 maggio -219. La notizia del giorno. Il vertice del G7 a Taormina. Si è concluso a Taormina il vertice del G7: il risultato più importante è <strong>stato</strong> l’impegno <br/><strong>Tra</strong> i mali dell’umanità le tossicopatie. di Sac. <strong>Don</strong> Camillo Perrone – Parroco emerito di San . Basilicata immune dalle contaminazioni della droga?<br/>FascinAzione  Menu : 
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Perchè Vito Ciancimino non è stato ascoltato in nessun processo (Capaci, via D’Amelio e stragi del 1993) visto che fu lui il mediatore della «Trattativa»? La frase attribuita a De Gasperi su Andreotti, nell’ultima pagina, è la conferma dei nostri dubbi. Tanta solidarietà per Massimo.

Libro molto interessante, che non annoia mai, e che fornisce una «fotografia» di un sistema politico-mafioso in atto in quegli anni, ma che non faccio fatica a credere sia ancora in vigore, anzi… Ovviamente tutto ciò che è stato raccontato da Massimo è al vaglio della magistratura. Un libro sicuramente da leggere pe riflettere su molte vicende oscure del nostro paese.

Sono d’accordo con il lettore che avverte la necessità di distinguere in questo libro il vero dal falso, molti avvenimenti sono riportati dai figli di Ciancimino sulla base dei racconti del padre interessante comunque per capire il «clima» nel quale ha vissuto l’ex assessore palermitano e per ritornare su vicende che hanno fatto la storia politica e criminale in Italia negli ultimi quarant’anni.

Libro interessante, rimane il grande dubbio su quale sia il «vero» confine tra romanzo e realtà dei fatti. Ad ogni modo, un libro da leggere per riflettere.