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Adoro Jorge Amado perchè è completamente diverso da tutti gli altri autori sudamericani che invece, molto spesso, mi hanno lasciata perplessa con le loro acclamatissime opere. E’ un narratore per intelletti raffinati, la cui grande maestria sta, innanzitutto, nella straordinaria capacità di descrivere l’universo femminile meglio di quanto una donna potrebbe mai fare e, secondariamente, nel riuscire a far divertire il lettore strappandogli moltissimi sorrisi imprevisti. Non ci sono emozioni ossessive e grottesche, ma tutto, anche i momenti più tragici della vita, viene raccontato in maniera tale da non lasciare angoscia, ma un ben più istruttivo sorriso amaro. Un grandissimo romanzo corale dal sapore di mare, di samba, di sole, di deliziose pietanze appena cucinate. Lasciate perdere i voti bassi ( del tutto incomprensibili ) e partite immediatamente per Bahia! )
La vera blasfemia è affermare che Jorge Amado e il libro «Dona Flor e i suoi due mariti» siano noiosi e prolissi. Signori, non voglio essere filo brasiliano a tutti i costi, la letteratura di Jorge Amado va contestualizzata al periodo e al luogo nei quali venegono raccontati i personaggi. Ma qui l’autore ci prende per mano e ci conduce nelle viscere di Bahia. E’ un divertimento, un’orgia di odori, suoni, sensazioni, sapori, colori, è l’ironia della vita e della morte, il finale è geniale. E scusate se è poco!
Consigliatomi come un libro assolutamente da leggere, sono arrivata in fondo solo per caparbietà. L’ho trovato pesante, ripetitivo, senza quella magia e quel senso del magico presente in molti autori sud americani. Noioso
Per chi ama il Brasile e la sua cultura, soprattutto la sua anima africana, è una pietra miliare. E’ pieno di rimandi alla religione afrobasiliana, ai costumi e alla musica dell’epoca, alla cucina bahiana. Per me è stato il primo romanzo di Amado, da lì ho approfondito fino ad esaurire quasi tutta la sua bibliografia. In questo romanzo non c’è l’Amado politico che si trova in altri libri, ma ci sono i colori, i suoni, i profumi della terra bahiana e l’allegria dei suoi abitanti.