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Primo libro che leggo della George su suggerimento di mio padre, vista la mia grande passione per il genere giallo / noir. Sicuramente un libro scorrevole, ma a tratti prolisso. L’autrice sembra voler ostentare una capacità descrittiva che sicuramente ha nelle corde, ma che rende la trama più complessa del dovuto. Nelle ultime 100 pagine il ritmo è più incalzante e il lettore arriva al finale tutto di un fiato. Sicuramente leggerò il secondo.
Il primo romanzo della George, scoperta da poco tempo, è stata una folgorazione per come ha saputo trattare un argomento molto scabroso senza cadere nella volgarità o insistere su particolari inutili che non avrebbero fatto altro che urtare la sensibilità e l’intelligenza del lettore. Un’ottima prosa, una trama che regge molto bene, personaggi molto ben tratteggiati e credibili che tengono la scena dalla prima all’ultima pagina. Un romanzo che supera le frontiere del «giallo» per sondare con fine psicologia i comportamenti delle persone che purtroppo non sono solo frutto della fantasia dell’autrice.
Se questo è il romanzo d’esordio della George, complimenti! Ti coinvolge dall’inizio alla fine in un crescendo di emozioni. Consigliatissimo!
Il colpevole è il maggiordomo ! … Scherzavo ! La scrittura di G.E. è abbastanza «corposa» inoltre l’autrice inserisce nella vicenda molti personaggi di cui alcuni con ruoli marginali, pertanto la lettura deve essere attenta, altrimenti ci si perde. Trama e conclusione sono abbastanza scontate, e non c’è molto spazio per i colpi di scena, ma il romanzo si lascia leggere tranquillamente fino alla fine. Molto importante la caratterizzazione dei «buoni