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Personalmente questa è l’unico libro di Fabio Volo che ho trovato banale ed estremamente superficiale. Un insieme di gesta e ricordi giovanile che avrebbe pure non pubblicare. Va bene che si tratta dell’opera prima e fortunatamente con il tempo si è evoluto molto, ma come inizio non ci siamo proprio.
L’ho comprato che costava 4.500 lire. Lo lessi per la prima volta che avevo 15 anni, e mi piacque da morire. Gli ho dato una seconda lettura recentemente, a quasi due lustri di distanza: diciamo che ci sono degli spunti interessanti, perchè l’autore sa come trattare certe tematiche -anche serie- tramite l’arte del cazzeggio e la faciloneria che danno autenticità alle sue riflessioni e catturano il lettore (in certe pagine sembra che stia parlando di te), ma in generale direi che è una di quelle letture facili che non raccontano una storia, ma parlano e basta. Con il solito schema di Fabio Volo: scrittura semplice, parecchia volgarità e qualche battuta che fa sorridere.
Sto praticamente leggendo i libri di Fabio Volo in ordine cronologico inverso e trovo che questo sia il peggiore in assoluto. Ricco di ovvietà e dozzinalità tanto da stupirmi che qualcuno possa essere rimasto «intrigato» dalla lettura di questo libro. Ve lo sconsiglio
Caotico e confusionario. Storia di poco conto. Curioso di leggere qualcosa di Volo, adesso so che non mi perderò nulla in futuro. Fine.