Essere o non essere Ion. Testo rumeno a fronte Scarica PDF EPUB

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Essere o non essere Ion. Testo rumeno a fronte

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Titolo: <strong>Essere o non essere Ion. Testo rumeno a fronte</strong></br></br>
Autore: <strong>Herta Müller</strong></br></br>
Editore: <strong>Transeuropa</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2012</strong></br></br>
EAN: <strong>9788875801816</strong></br></br>

<p>Essere o non essere Ion è la prima opera che il premio Nobel Herta Müller ha scritto in romeno: un testo geniale che mescola prosa, poesia e arte visiva, un caleidoscopio di parole e immagini che riesce a unire una raffinatezza stilistica elevatissima e un'immediatezza giocosa e surreale che parla al bambino che è in tutti i lettori. Un gioiello letterario e visivo che, utilizzando ritagli di riviste e giornali, fa affiorare in superficie la lingua romena che è sempre stata presente nella scrittura della Müller, seppur nascosta dentro la sua lingua madre, il tedesco. Herta Müller gioca con le parole, con quella lingua amata e odiata, la lingua della dittatura di Ceausescu che l'ha costretta all'esilio. E mentre prende il controllo artistico della lingua usata per interrogarla, mentre la interroga a sua volta, trova un modo nuovo per continuare il suo percorso letterario, per scandagliare i traumi, biografici o storici che siano, attraverso la scrittura, attraverso la scomposizione e ricomposizione delle parole. Per ritrovare forse, nel gioco, un senso.</p>
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La Romania nacque il 24 gennaio 1859, quando il Principato di Moldavia e di Valacchia si unirono, conferendo il principato unico ad Alexandru Ioan Cuza (già principe <br/>Il Vecchio regno di Romania (in <strong>rumeno</strong>: Vechiul Regat o semplicemente Regat  in tedesco: Altreich) è un termine colloquiale per riferirsi al territorio che <br/>Premessa. Nella storia militare costellata d’innumerevoli battaglie, alcune di esse occupano un posto più importante di altre. Le ragioni possono <strong>essere</strong> diverse <br/>DINASTIA MITOLOGICA GRECA. COSMOGONIA. La contemplazione dei cieli è stata e rimane una delle più lunghe e affascinanti avventure della mente umana.<br/>slaiprolcobas e’ una organizzazione sindacale nazionale intercategoriale presente in oltre 53 province ed in 16 regioni italiane, slaiprolcobas dal febbraio 2015 è <br/>* Hotel SARDEGNA Marittima | Hotel SICILIA Marittima | Hotel CALABRIA | Villaggi Club SIBARI | Hotel CAMPANIA | Hotel Ischia Isola | Hotel Capri Costiera amalfitana <br/>VACANZA - cardpostage.com  vacanza<br/>Riccio Caterina Grottaminarda Caseificio v. Feudo Cortesano, 51 83035 0825/472005 52 The four stroke engine has been good to us. Really, really good.
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basta leggere qualsiasi libro di prosa della Muller per indovinare le sua capacità di poetessa ma anche per intravedere dietro le parole scritte originariamente in tedesco uno stretto raporto di odio-amore con la lingua rumena. Essere o non essere Ion è strepitoso: una continua miscella di gioco e sarcasmo..leggero e pesante allo stesso tempo..superficiale ma anche molto profondo.. Coglie, secondo me, l’essenza dell’essere rumeno/a ma e contemporaneamente un omaggio-critica al paese/gente/lingua che ha fatto diventare l’autrice quello che è oggi: una persona che se stessa ama ed odia allo stesso tempo..

Un volume spiazzante e giocoso, questo proposto da Transeuropa, in cui ad ogni poesia tradotta in italiano fa da specchio una pagina coloratissima e allegra di collage originali della stessa Műller, ottenuti utilizzando ritagli di riviste e giornali, che ripropongono gli stessi versi in romeno. Poesie sospese tra un andamento narrativo e colloquiale, fiabesco o sarcastico: vaporose e insieme concretissime, che assumono di volta in volta l’inconsistenza o la vivacità delle associazioni estemporanee e inconsce, di automatismi-lapsus-collegamenti onirici, di dialoghi stralunati tra personaggi improbabili, inventati o reali. La voce poetante è a volte maschile a volte femminile, può essere o non essere Ion, o qualsiasi altro protagonista si affastellano i nomi più diversi e le figure più comiche, strampalate, tragiche, patetiche, di un immaginario teatrino dell’assurdo che tanto ricorda Ionesco. Anche i numerosi animali sembrano balzare fuori da un inverosimile paese delle meraviglie: tarme, oche, topi, cuculi, zanzare, volpi, gatti, cani. Un vero zoo urbano, in un paesaggio fitto di treni e autobus, di dogane e fabbriche dismesse, dove le coordinate si intrecciano, le direzioni si confondono, mancano i punti di riferimento e ogni contorno appare sfumato, sballato, sconcentrato. Insomma, la poetessa ammette quasi gioiosamente la sua confusa percezione dell’esistente: «che una certa sensibilità al bailamme ce l’abbia