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Io sarò molto imparziale.Leggo da sempre gialli nordici e questo è uno dei peggiori che mi sia capitato fra le mani.Non c’è suspence,non c’è quel filo conduttore che fa scorrere velocemente le pagine.E’ così lento, crudele, barbaro. Nonostante tutta la mia buona volontà l’ho abbandonato dopo le canoniche 100 pagine in cui attendo una svolta che qui non c’è stata.
Piuttosto originale ed intrigante con tutte le sue forzature e i sopra le righe di prammatica. Con una storia così, ci saremmo potuti trovare di fronte al classico libro da divorare in poche ore. In realtà, manca una vera anima da thriller e la tensione non supera mai livelli «sindacali
Non sarò imparziale.Io amo il noir del nord e questo autore proprio mi piace. Mi è piaciuto il ritmo della storia, mai banale, forse un po sopra le righe,ma la realtà spesso ci lascia stupefatti più della finzione, dunque…perchè no? Un bel libro,ottimamente scritto, asciutto. Non manca di nulla.Da leggere.
Sono stata molto combattuta sul voto da dare a questo romanzo. La storia in sè avrebbe potuto meritare anche il massimo per il suo significato storico e per i continui colpi di scena. La Svezia diventa un teatro sorprendente ed inaspettato delle barbarie dell’Olocausto, luogo di scontro tra due forze avverse che rappresentano due componenti radicate nell’uomo: da un lato, la forza cieca della vendetta (le Erinni, un serial killer che si muove come ombra di ninja), che vorrebbe mondare la società affogando in un bagno di sangue i carnefici, dall’altro la forza della civilizzazione democratica (le Eumenidi), che preferisce la strada della legalità e della riconciliazione storica. Il voto però si ferma a 4 stelle, perchè il genere «giallo cupo nordico» può anche autorizzare a scrivere storie estreme, complicatissime e cervellotiche, e anche autorizzare la presenza di agenti di polizia di un’intelligenza e perspicacia sopra la media. Però a tutto c’è un limite: non è possibile che da pochi documenti, materiali di archivio, vecchie foto e rapidi interrogatori si riescano a ricostruire tutti i fatti…ormai i materiali di archivio sono diventati uno strumento incontrollabile per raccontare e risolvere qualsiasi giallo. La risoluzione di un giallo diventa una grande ricerca documentale o internet, dove tutto è alla portata di mano, se si cerca bene. Troppo facile.