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Non posso che unirmi al coro dei delusi… Si, ritrovare il commissario Bordelli è sempre un piacere, ma stavolta compromesso dalla lunghezza del libro, dalla ridondanza di racconti che fanno solo da contorno alla storia principale, alla pochezza di quest’ultima. Confesso di avere saltato intere pagine. Aspetto con fiducia il prossimo.
Anche i migliori possono sbagliare. Il libro è veramente noioso e ripetitivo. Spero che il prossimo romanzo del Commissario sia un capolavoro ma se è come questo è meglio che Bordelli si ritiriri all’ospizio a raccontare ai suoi coetanei di quando faceva la guerra o delle sue «innumerevoli» conquiste amorose.
Non so quante volte Bordelli mi ha fatto andare su e giù per l’Imprunetana, ovvero la strada che va dal suo casolare a Firenze mi ha fatto «cuccare» un’infinità di volte il suo ricordo di Eleonora, mi ha fatto venire la nausea per il piatto di cipolle e patate, cucinato decine e decine di volte mi ha scocciato un migliaio di volte con i suoi apprezzamenti sulle ragazze che incontra per la strada mi ha fatto percorrere centinaia di volte le strade intasate di Firenze per gli acquisti di Natale mi sono trovato migliaia di volte in mezzo ad auto che procedevano a passo d’uomo e che scaricavano nell’aria gas puzzolenti ho rischiato di intossicarmi ( di noia), mi sono ubriacato con centinaia di bottiglie di vino Balzini…Insomma un libro ripetitivo fino alla nausea, noioso da far venire il latte alle ginocchia.
Sicuramente non all’altezza dei primi libri scritti dall’Autore. L’ho trovato un pò troppo ripetitivo e banale. Almeno una trentina di pagine potrebbero essere tranquillamente depennate. Aspetto con fiducia il prossimo.