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libro dettagliatissimo quindi molto noioso e lunghissimo. Non finisce mai- A circa metà del libro ho gettato la spugna. Sconsigliato.
La monumentale opera del Kantorowicz del 1927, corredata da un’imponente massa di note bibliografiche costituisce il primo autorevole tentativo di accreditare l’Imperatore medioevale come il fondatore di uno Stato laico ante litteram, regolato per la prima volta sulla base di un apparato legislativo e non più solamente sulla legittimazione divina. Si tratta di una lettura eccessivamente personalizzata, tipica della storiografia liberale, secondo la quale sono le idee e le res gestae dei grandi uomini a fare la storia. Ma lo storico tedesco si spinge oltre fino a veicolare con ardita disinvoltura la mistica icona di un Federico II persuaso di incarnare la nuova figura del redentore contrapponendola all’atteggiamento di una Chiesa lontana dai valori cristiani. Il testo ovviamente risente del clima culturale in cui fu redatto, e del bisogno di restituire dignità ad una nazione umiliata dal trattato di Versailles del 1919.
Non occorre dire molte parole: è una biografia di alto livello scientifico cui si unisce una bella prosa che non annoia, semmai il contrario. Ottimo anche il metodo storico utilizzato. Sorprendente la ricchezza bibliografica cui corrisponde la documentazione di ogni episodio o evento esposto e criticamente interpretato (mi ha fatto pensare alla famosa biografia di sant’ Agostino scritta da Brow - ed. Einaudi - anch’ essa ti fa riconciliare con la cultura storiografica).
Effettivamente e’ il miglior testo in assoluto su federico II: soprattutto le note bibliografiche e lo spirito con cui l’autore affronta la mistica della Regia Stirps Veiblingensium non e’ banale.Anche le scoperte eccezionali di questi giorni a innsbruch sono delineate negli appunti dell’autore . La scoperta eccezionale di Innsbruck minestra riscaldata? Il Prof Araldo Giordano esperto di storia federiciana, che ha approfondito il tema dello scoop storico svevo di Innsbruk, afferma che in realta’ scoop non e’ , ma piuttosto trattasi di minestra riscaldata riciclata per mense di profani. Gia’ dal 96, dichiara il prof Giordano, ho letto su diversi media , quali Avvenire, Resto del Carlino, Nazione, Gazzetta del sud , Giornale di Sicilia che alcuni saggi della Principessa Archeologa Yasmin von Hohenstaufen parlavano di documenti inediti dei monaci benedettini, inclusi quelli del Monastero di Lorche , ritrovati in archivi di famiglia e di cappelle del Casato dei Principi Puoti von Hohenstaufen Plantagenet Avril de Burey Anjou Comneno, unitamente a reliquie del golgota , tra cui le Bende di Cristo.La notizia citava anche che tali documenti trovavano conferma in riproduzioni e citazioni di pastorali, cronache, incluse i Monumenta Germaniae Historica ed esercitazioni stilistiche dell’Abbazia del Monte degli Angeli in Austria, ossia Allegenberg. Da tali documenti emergeva che le reliquie del Golgota erano sempre state nel Casato della Principessa Yasmin , in quanto discendente di Costantino , Potior Valens Imperator e Re Desiderio capostipite della Dinastia Potior Flavius Comneno o Despota Poto o Puoti von Costantinopoli, figlio di Adelchi che muto’ nome con il figlio Poto a Costantinopoli. Tali reliquie l’Imperatore Comneno affido’ al Barbarossa , suo cugino, in quanto Giuditta di Baviera , madre dell’imperatore Barbarossa era pronipote di Re -Desiderio- Il Le note di diverse Esercitazioni di Retorica , oggetto della scoperta, fanno parte del Tomo degli Originali scoperti dalla Principessa Yasmin , co