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Un Connelly che probabilmente scrive un vero hard-boiled, un poliziesco vero e proprio. Questo è il vero genere di Connelly, quello per cui ha avuto successo, ma, a me personalmente, non ispira. Non mi mette la minima suspence perchè mi sembra qualcosa di assurdo che un detective faccia tutto quello che fa Bosch senza un motivo apparente. Ritornando ad una concezione stilnovista del termine, Bosch sembra esser l’unico cavaliere nobile non per retaggio bensì per virtù, che esprime la sua nobiltà con dei mezzi non proprio ortodossi, che a volte sacrificano alcuni per salvarne altri. In realtà preferisco altri «esperimenti» Connelly: Debito di Sangue, L’ombra del coyote, Utente Sconosciuto e per finire il sublime «Il Poeta». Preferisco il thriller puro stile Bionda di Cemento alle storie come «Ghiaccio Nero
Ottimo thriller, harry bosch mi piace sempre di più. La lettura è piacevole e scorrevole, la trama fitta e avvincente, si ha sempre voglia di andare avanti per vedere cosa succede. Forse un po’ troppi personaggi, a volte ci si perde un pochino perchè si confondono (almeno io), però ci siamo…ho iniziato a conoscere Harry Bosch e dopo il secondo romanzo credo proprio che andrò avanti con la saga…
Premettendo il fatto che predilego il ‘medical thriller’ ho trovato «Ghiaccio nero» particolarmente interessante e coinvolgente. Consigliato soprattutto a quelli che preferiscono il genere poliziesco.
Carino però da un grande scrittore come Connelly, ci si aspetta altro. Tra i suoi libri che ho letto finora è quello che mi è piaciuto di meno. Comunque una lettura piacevole per gli appassionati.