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Bella trama ma noiosissimo da leggere. Questo tipo di scrittura quasi telegrafico, rapido che a volte induce a rileggere la frase perchè si perde il filo del discorso. Non sono ancora a metà ma faccio una gran fatica ad andare avanti.
Quest’opera prima è decisamente un non romanzo, non c’è trama, abbiamo solo personaggi usati dall’autore per dare uno spaccato della classe dominante a Roma, un misto di ricchezza ereditata - e impinguata, a volte o dilapidata in altre - professionisti ben inseriti, politici con trame di legislatura, giornalisti, programmi TV, giovani donne in cerca di un uomo da sfruttare. I tre fratelli con madre imperante, in competizione tra loro servono all’autore per dare la cronaca dei giorni nostri di Roma capitale, dai vicoli sporchi, degradata, ma con bar e ristoranti alla moda. Ricorda un po’ Fellini della Dolce vita, la scrittura è sbrigativa, senza fronzoli, i dialoghi sono spesso allusivi e rendono i personaggi veri, la maggior parte squallidi, invidiosi, senza spessore morale, incapaci di amare, nemmeno il loro figli. Consigliato.
Diciamo che l’inizio promette. Poi a forza di girare e rigirare intorno agli stessi personaggi il passo di lettura si fa lento ed affannoso, le frasi sempre più scontate e l’attesa sempre meno attesa. ..
Romanzo ben scritto che illustra la mediocrità dell’attuale classe dirigente. Partendo dalla famiglia di origine, l’Autore narra le vicende dei tre fratelli protagonisti (commercialista fiscalista, deputato e giornalista) nel loro ambiente famigliare e lavorativo tratteggiando in maniera impeccabile invidie, opportunismi e ipocrisie riuscendo, inoltre, a ben caratterizzare anche gli altri personaggi apparentemente secondari. Autore competente che conosce l’ambiente e riesce a rendere piacevole la lettura nonostante la consapevolezza che non di romanzo si tratta ma di cronaca dei nostri giorni.