Gli ultimi ragazzi del secolo Scarica PDF EPUB

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Gli ultimi ragazzi del secolo

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Titolo: <strong>Gli ultimi ragazzi del secolo</strong></br></br>
Autore: <strong>Alessandro Bertante</strong></br></br>
Editore: <strong>Giunti Editore</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2016</strong></br></br>
EAN: <strong>9788809815452</strong></br></br>

<p><br><b>Finalista Premio Campiello 2016</b><br><br> Luglio 1996. Un viaggio estivo in Croazia porta il protagonista, insieme a un amico, fino a Mostar e a Sarajevo per toccare con mano i segni di una guerra non ancora finita. Attraversando con una Panda le montagne bosniache, Bertante racconta le devastazioni e le paure del conflitto balcanico. Durante questo avventuroso viaggio, il narratore si mette a nudo con coraggio, raccontando la sua generazione cresciuta negli anni Ottanta, un serpente che vediamo snodarsi attraverso le canzoni, i film, l'abbigliamento, la trasformazione di Milano, l'esplosione delle tv commerciali, la new wave e i centri sociali, fino alla mattanza delle droghe pesanti e alla tragedia dell'AIDS. "Gli ultimi ragazzi del secolo" è un romanzo crudo e potente dove la memoria di un adolescente randagio e ribelle si fonde con la dolorosa presa di coscienza di un giovane uomo di fronte al dramma della Storia.</p>
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Greci antichi. Alle radici della cultura occidentale. Per le straordinarie esperienze vissute in diversi campi ‒ dalla politica alla letteratura ‒ e per le <br/>enciclopedia. Il circolo delle conoscenze. Il termine enciclopedia entrò in uso all'inizio del Cinquecento (nei titoli di libri destinati alla formazione di giovani <br/>1. Satana ha il permesso di tentare il mondo per circa un <strong>secolo</strong>: 2. Le profezie che descrivono la condizione spirituale e morale del mondo prima dell'Era <br/>L'espressione letteratura per <strong>ragazzi</strong> si riferisce a un vasto insieme di opere e generi letterari che, in qualche modo, si ritengono adatti per un pubblico di bambini <br/>Senato per i <strong>ragazzi</strong>. Negli <strong>ultimi</strong> anni molti giovani hanno visitato palazzo Madama e incontrato senatori e funzionari. Qui sul web vogliamo 
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Ho acquistato questo libro in quanto interessata alla narrazione di un viaggio nella Bosnia di metà anni ‘90… in realtà il viaggio è il pretesto per il protagonista di raccontare la sua infanzia, adolescenza e giovinezza nella Milano degli anni 70 e 80. L’ho apprezzato comunque visto che appartengo alla stessa generazione, molte dinamiche e trasformazioni le ho vissute anch’io. E’ un’analisi sociologica più che un romanzo. Se vi interessa la guerra dei Balcani però scegliete qualche altro testo.

Contrariamente alle aspettative, il libro non dà affatto il senso di un’epoca, ricostruita con riferimenti di costume ripetitivi e meccanici nel continuo parallelismo con la realtà della Bosnia in guerra, tema che merita ben altre narrazioni! Stile cronachistico, privo di passione. Deludente.

Non è un romanzo sugli anni ‘80 (per quello c’è Tondelli): è un misto fra autobiografia, sfogo, autoesaltazione del Bertante da giovane, tutto preso a drogarsi, a bere pinte di birra, a fare il ribelle non si sa bene contro cosa, se non contro la sua totale irresolutezza alla vita. Sono gli anni ‘80 suoi, solo suoi, Bertante. Qualche sprazzo di bellezza e qualche guizzo, qua e là, si trova, il libro corre anche via, ma non va da nessuna parte, salvo approdare a una vaga libertà che sa di nichilismo, di anarchismo fine a se stesso. Non erano tutti sballati da manuale del perfetto conformista sballato, Bertante, negli anni ‘80. Non abbiamo passato tutti la giovinezza a farci le canne e a sfondarci di birra. Che poi il decennio sia stato un vuoto, luccisoso, e anche marcio galleggiare su un nulla infiocchettato dalle tv berlusconiane e dalla rai, da chiamare ugualmente in correo, non ci piove. L’idea di parlare della guerra di Bosnia era buona, ma viene sprecata quasi del tutto, a favore delle solite avventure beverecce, para-erotiche e alla smargiassata dell’uomo vissuto sprezzante di regole e pericolo a tutti i costi che il Bertante vuol incarnare. Ah, Bertante, a proposito, i Toto non erano tre ciccioni italoamericani: erano fior fiore di musicisti, che hanno suonato in mezza discografia mondiale fra gli ‘80 e i ‘90 (perfino in un disco di Ricky Gianco). Ma lei non lo poteva sapere, Bertante, perché ascoltava la cianfrusaglia molesta del punk, fra i cui esecutori non c’era un solo musicista degno di questo titolo. Manco a pagarlo oro.