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All’inizio mi aveva coinvolto molto ma il finale è stata una delusione.. Veloce, scontato, banale. Mi aspettavo di più, un colpo di scena o comunque una conclusione più degna per quanto riguarda l’amore tra lucas ed helen. Se questa del’ essere la conclusione di una saga.. No, non ci siamo. Peccato.
Non posso certo dire che il capitolo conclusivo della saga ideata dalla Angelini sia stato deludente, anzi. Era proprio ciò che mi aspettavo: la degna conclusione di una storia che non mi ha colpito, nè entusiasmato. Non so se sono io a voler vedere per forza in ogni romanzo fantasy-YA un copiaticcio di Twilight e similari, ma anche The Awakening Series ha questa grande famiglia patriarcale in cui tutti difendono e proteggono tutti (in Twilight sono i Cullen, qui i Delos), la storia d’amore impossibile, gli eventi che ostacolano il coronamento del sentimento più grande che due persone possano provare l’uno verso l’altra… tutte scene viste e riviste, nessun colpo di scena, nessuna particolarità. L’ingresso in scena di un nuovo personaggio è poi inutile, mi chiedo il senso di voler a tutti costi ricalcare le antiche situazioni della guerra di Troia con i rispettivi personaggi (oltretutto chi qualcosina al liceo ha letto dell’Iliade e dell’Odissea, può rimanere anche sconcertato dalle situazioni che la Angelini descrive). In particolare, non mi ha affatto persuaso una scena del combattimento apocalittico Dei VS Discendenti. Non vorrei rivelare nulla, dico solo che se in un primo momento la decisione dell’autrice di riservare un «trattamento» particolare e, se vogliamo, infelice a uno dei protagonisti mi abbia fatto esclamare: «Però! Questa volta l’Angelini mi ha davvero stupito!
Traendo ispirazione dalla tradizione classica ed epica promulgata dal poeta latino Omero ma amalgamando all’aspetto mitologico quello del fantasy odierno, quella dell’Angelini è una saga magica e avvincente da leggere tutto d’un fiato. Con dialoghi prettamente adolescenziali, aspetti della mitologia aventi maggior spessore dei romanzi precedenti e ambientazioni magnifiche dovute esclusivamente grazie alle sontuose descrizioni torbide e cupe dell’Inferno e alle leggendarie figure che lo abitano un po’ come la sua copertina Goddess, brillerà in tutti i sensi. Avvincente ma romantico, sensuale ma ipnotico, ricco di perdite e sacrifici, quest’ultimo capitolo di questa straordinaria saga si affaccia nel panorama dell’urban fantasy con la certezza di ammaliare e stregare chiunque gli si pari dinanzi al suo cammino. Con vasti echi alla saga di Twilight e alcuni temi ricorrenti prevalentemente nei young adult che per adesso ci sono in circolazione, Goddess non sarà solo la testimonianza perfetta del preludio di una guerra che incombe ma anche il ripristino di un amore potente ma impossibile. Una storia romantica, matura ma traboccante di tenerezza e sensualità. Il capitolo finale di questa splendida trilogia che saprà di certo come fare breccia nei cuori di chiunque e in particolare affezionare il lettore a questi due incredibili personaggi cui, una volta terminatane la lettura, ne sentirà già la mancanza come non mai.
Fin dall’ inizio del romanzo, si è subito nel pieno della storia e dell’ azione. In genere quando in un libro ci sono troppe scene d’ azione, dopo un po’ comincio ad annoiarmi. In questo caso, invece, queste scene sono sempre interessanti ed importanti, inoltre sono anche ben equilibrate con tutto il resto. Altra caratteristica di questo terzo capitolo della trilogia è l’ alternarsi, per buona parte della vicenda, della Helen «reale» e di quella che lei vede come in sogno, grazie alla quale rivive ciò che è successo nell’ antica Grecia, ma non solo. Immaginavo, leggendo l’ inizio ed i continui racconti dei «sogni» di Helen, che il costante «mettere in pausa» la vicenda principale, alla lunga mi avrebbe infastidito. Invece questi racconti, oltre ad essere altrettanto avvincenti, sono anche parte integrante della storia e risultano fondamentali. I personaggi che hanno vissuto tutto ciò che viene raccontato del passato, infatti, sono proprio gli stessi che conosciamo come Helen, Lucas, Orion, ecc… e vederli in altri tempi, in altre epoche e circostanze, con usanze, abitudini e modi di fare diversi, sapendo però che sono sempre loro, arricchisce e rende più profonda l’ intera vicenda. I rapporti ed i legami tra loro sono tutti molto particolari ed anche complicati, viste le situazioni delle «vite passate». Non solo in negativo, però. Si creano anche, infatti, bei rapporti di complicità e di incredibile tenerezza, che non mi aspettavo. Ogni relazione, ogni storia d’ amore ha lo spazio che deve avere. Ovviamente quella centrale è quella che riguarda Helen, ma anche le altre, pur avendo uno spazio minore, vengono esplorate in modo esauriente e soddisfacente ed ogni coppia ha almeno una scena davvero memorabile. Sempre di più, andando avanti nella serie, ed in particolare in questo romanzo finale, la mitologia greca viene mischiata con tanti altri elementi, così da dar vita a qualcosa di nuovo e di unico.