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Il libro di Polidoro mi è piaciuto molto, per due aspetti. Prima di tutto, l’autore credo che ci inviti, come del resto dice esplicitamente nel suo prologo, a sviluppare il nostro senso critico. Ciò significa che non dobbiamo essere subito pronti a credere in ciò che i nostri occhi vedono, ma dobbiamo in realtà PENSARE, RIFLETTERE e CONFRONTARE. Questo tema è sempre stato trattao nella storia: basti pensare al dualismo fra Platone ed Aristotele, dove il primo affermava di non fidarsi dei nostri sensi perché fallaci e distorgenti la realtà, mentre il secondo che la nostra conoscenza è tutta derivata proprio da questi. Però è vero anche entrambi i filosofi inneggiavano ad un aspetto molto chiaro: la razionalità. Questo è un po’ ciò che ho riscontrato in Polidoro: cercare di vagliare i fenomeni che si presentano davanti a noi in maniera razionale, discernere ciò che è vero da ciò che è solo una bufala con i mezzi che la scienza ci fornisce. Posso essere d’accordo con chi afferma che in Polidoro vi è una propensione ad essere piuttosto sicuro del materiale e delle argomentazioni che riporta contro i fenomeni paranormali, ma credo che ciò derivi dal fatto che questo materiale e queste argomentazioni siano ben supportate da prove scientifiche, che, per loro stessa natura, non sono CERTE, ma sicuramente MOLTO PROBABILI. E credo che già questo basti a farci riflettere: mentre da un lato alcune persone vogliono farci credere che una cosa è vera solo perché sono LORO (Ipse Dixit) a dirlo o ad averla vista senza riportare prove o magari riportandole false, dall’altro vi sono persone che cercano di dare una risposta, quanto meno plausibile e PROBABILE, di un fenomeno. Ciò in ragione del rispetto dell’etica morale che si dovrebbe nascondere ogni tipo di informazione e divulgazione (scientifica e non). Il secondo aspetto è che Polidoro scrive bene: sicuramente molto meglio di tanti pseudo-scrittori che credono di essere i nuovi Umberto Eco, ma che invece fanno acqua da tutte le parti. W la libertà di pensiero.
Un libro sorprendente: conoscevo molti dei misteri trattati ma mi ha colpito scoprire tanti fatti stranamente assenti da libri simili (o volutamente nascosti per non «rovinare» un mistero che magari non c’è?). Anche se al mostro di Loch Ness un po’ ancora mi piace credere, il libro è eccezionale, scritto in maniera chiara e avvincente, e aiuta davvero a farsi un’idea precisa su tanti episodi misteriosi. Da non perdere!
E’ senza dubbio un buon libro, ma concordo sul fatto che la qualità dei capitoli sia fortemnete disomogenea. Inoltre, il capitolo sulla Sindone di Torino è incompleto: non tratta l’ipotesi di C. Knight espressa nel libro «Il secondo Messia
Interessante ma con qualche riserva. La qualità dei vari capitoli è piuttosto diseguale: quello sul Titanic ha forse dei problemi di editing o forse è un riassunto frettoloso di un libro dello stesso autore sull’argomento, non so, comunque ci sono delle lacune logiche. Alcuni argomenti trattati in Italia sono praticamente sconosciuti oppure non hanno nulla a che fare con la «storia». Ad esempio «Houdini» sarebbe più adatto ad un «Grandi misteri dell’illusionismo» o «Le fate di Cottingley» possono al massimo rimandare ad un vecchio video delle Spice Girls… Insomma, gli argomenti potevano essere meglio selezionati. Comunque è un libro interessante e ben documentato.