|
Qualcuno ha detto che questa è la brutta copia di Timeline (grande libro di Crichton) e sono d’accordo con lui. Ho comprato il libro grazie alle recensioni superpositive, ma non mi trovo d’accordo (del resto de gustibus non est disputandum). Ho fatto fatica a finirlo, ma non perché il libro è scritto male. Semplicemente perché la storia è già conosciuta, perché i personaggi sono stereotipati (il bel cavaliere che salva la principessa, uomo valoroso e d’onore fino all’estremo un matrimonio combinato con il cattivo il valoroso che salva nuovamente la sua amata il finale preludio al libro secondo) e perché la scrittura, seppur scorrevole, è impregnata di Harmony. E’ un peccato, perché la Randazzo è brava a descrivere le ambientazioni, a descrivere i personaggi e il loro modo di vivere. Ma non basta.
Niente male.Abbastanza appassionante da trascinare il lettore all’interno delle vicende narrate.Certamente non un’idea originalissima.Un pò noioso nell’ultima parte.
Nonostante la scrittura semplice, e il periodo in cui è ambientata la storia, questo libro non mi ha entusiasmato, ho riscontrato qualche incongruenza che mi ha disturbato nella lettura.
Il romanzo d’esordio di Cecilia Randall è davvero interessante, ben scritto e fa sorridere il modo simpatico con cui l’autrice gioca con la storia. Ci presenta una trama ben costruita, ricca di molteplici colpi di scena, di situazioni che cambiano quando il lettore meno se lo aspetta, sullo sfondo di un Medioevo ben ricostruito. Le descrizioni dei castelli, dei luoghi, delle abitudini e costumi dell’epoca è ricreata con attenzione, senza mai diventare didattica noiosa ma elementi ben inseriti nel resto della trama, che il lettore può apprendere, imparando qualcosa di più, senza mai perdere di vista lo sviluppo della storia. I personaggi sono semplici, costruiti in modo da differenziarsi e attirare le simpatie del lettore. Dei tre romanzi, questo è il punto di partenza, dove Cecilia ci mostra il suo Medioevo, un Medioevo di eroi e di battaglie, una grande epopea dell’amicizia, con Ian, Daniel e gli altri personaggi. Tutto inizia in una tranquilla giornata in cui Ian, Daniel, la sua ragazza Jodie e suo fratello Martin si ritrovano per giocare ad un videogioco di realtà virtuale, Hyperversum appunto, che consente ai giocatori, dopo aver indossato gli appositi casco e guanti, di ritrovarsi all’interno dell’ambientazione da loro scelta, proprio come fossero realmente sul posto. Per uno strano gioco del destino, o per qualche fenomeno fisico e scientifico, Ian, Daniel e gli altri si ritrovano davvero nella storia. Nella Storia con la S maiuscola. Nella Francia del tredicesimo secolo, poche settimane prima della battaglia di Bouvines, quella che determinerà lo sviluppo storico dell’Europa Occidentale. Ecco allora, che tra intrighi e sotterfugi, sacrifici e atti eroici, dovranno ingegnarsi per sopravvivere. Fino a quando, in qualche modo, non riusciranno a trovare un modo per tornare nel Ventesimo Secolo. Spaventati, confusi, disorientati, e anche travolti dalle differenze di lingua, usi e costumi dell’epoca, cercheranno comunque di andare avanti, trovando nuovi amici