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Appassionante, romantico ma al tempo stesso drammatico e triste: unico!
Thomas Mann nel suo saggio afferma che: «La forma più alta e intensa di espansione psichica è l’amore». E il giovane Werther è innamorato prima che quest’amore abbia un oggetto. In effetti egli ha un cuore dilatato dall’amore, tutto proteso ad ammirare il creato piuttosto che l’essere umano in se. Si svela, mette a nudo i suoi pregi e i suoi difetti, dal fiorire della sua anima al confidente rapporto con le sue spiccate fragilità interiori, che lo condurranno fino alla morte. E’ schiacciato dalla pesantezza del suo cuore ricolmo di sentimenti, e lui, sensibile e attento ascoltatore della voce interiore annega nel mare delle inquietudini. Rincorre il suo sogno e vuole ristoro per la sua anima, ma non è in questa vita che godremo della beatitudine qui, nella nostra esistenza, ogni avvenimento ha un suo inizio e una sua fine. Werther non ha più voglia di aspettare e anticipa la fine. Capolovaro della letteratura romantica.
Vorrei rispondere a Massimo, anche se purtroppo forse non mi leggerà. «Pochezza umana
Il libro della vita, dell’amore non corrisposto e corrisposto, delle passioni travolgenti, coinvolgenti, soffocanti. Una storia ben strutturata sul modello epistolare che probabilmente non avrebbe reso altrettanto se fosse stata elaborata in modo diverso. Esemplare di come l’amore nella sua forma più elevata possa agguantare stritolando e al tempo stesso elevare l’animo di chi tale sentimento prova, il tutto inserito in un contesto romantico e sublime. Da leggere assolutamente, da non perdere!