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Poche settimane fa, in occasione di una kermesse letteraria nella mia città, ho assistito ad un incontro con Leavitt. La moderatrice, questo è ciò che ricordo dopo aver letto il libro, ha avuto il coraggio di evidenziare come tema centrale di questo modestissimo romanzo, quello della migrazione e della fuga, riferendosi alla cronaca di questi mesi. In realtà si tratta di una storiella noiosa scritta per motivi alimentari e tirata avanti dall’autore senza sapere dove andare a parare, cercando maldestramente, nel raccontare le assai poco interessanti vicende di due coppie anglo-ebreo- americane indecise se fuggire o no dall’Europa del 1940 dove tutto sommato non sembrano passarsela poi così male, di costruire un’atmosfera alla Fitgerald di Tenera e’ la notte o alla Casablanca di «suonarla ancora Sam»….par quasi di vedere l’editore correre dietro al buon David urlandogli « allora sto manoscritto, l’hai terminato?». Come sono lontani i tempi di Ballo di famiglia!
Sono un estimatore di Leavitt, ma questa volta non mi ha convinto. Un romanzo privo di emozione. Una scrittura pulita, delineati bene i personaggi e il clima del periodo, ma manca l’emozione.
Ambientato a Lisbona nel 1940, i protagonisti del romanzo sono due coppie sposate che si incontrano casualmente in un caffè, mentre sono in attesa di imbarcarsi per fuggire dalla guerra e tornare negli Stati Uniti. Le coppie nascondono un segreto che senza essere esibito le lega insieme fin dal primo istante ed entrambe sono tormentate dalle convenzioni sociali e sessuali dell’epoca. La storia si dipana tra tradimenti, segreti, rivelazioni, frustrazioni: nulla è come sembra e il giudizio sui protagonisti cambia costantemente. Ambiguità e colpi di scena pervadono la trama, e, non solo viene sapientemente ricostruito un periodo storico, ma si sviluppa un’affilata analisi delle relazioni interpersonali, ove, andando oltre le apparenze, si nascondono aspetti complessi, spesso torbidi e tutto viene messo a nudo. Libro appassionante, non alla portata di tutti o di «pseudo moralisti»: qui si va ad analizzare il profondo, oltre ogni ipocrisia. Ho già letto altri libri dell’autore ed è sua caratteristica «smontare» i cardini tradizionali e vivisezionare animo e pulsioni umane…
Moderno, forse troppo per l’ambientazione temporale. Buona la caratterizzazione dei personaggi.