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Ho l’edizione oscar mondadori con in copertina il ritratto di Hayez. Inutile scrivere della maestria narrativa di don Lisander in questo immortale capolavoro storico, lo stile ironico ed elegante, la capacità di trasmettere al lettore sentimenti densi per un coinvolgimento immersivo. Dolore, politica, demagogia, peccato e redenzione, una vicenda lombarda ambientata in un periodo cupo tra dominazione spagnola e l’impietosa peste del 1630. Ho adorato tutti i personaggi pur non sopportando l’ urtante codardia di Don Abbondio e la lagna virginale di Lucia, la quale non promette nulla di buono per le sacrosante voglie del povero Renzo. Scherzi a parte, romanzo seminale che inaugura l’era moderna della letteratura italiana. Imprescindibile.
Il libro è stampato come se fosse l’originale, quindi ha un carattere obsoleto che rende la lettura fastidiosa, contiene solo il testo originale, quindi è privo di prefazioni, note, commenti e indice. E’ affascinante sfogliarlo, le illustrazioni sono quelle originali, è più un volume da collezione. Non lo consiglierei, le note sono necessarie per leggere questo meraviglioso testo. Meglio scegliere un’altra edizione, anche tra quelle Mondadori.
CAPOLAVORO ASSOLUTO, inarrivabile e irrinunciabile. Niente mi ha mai appassionata ed emozionata a tal punto. Ho sempre apprezzato ‘I promessi sposi’ anche da ragazzina, nonostante a scuola spesso te lo facciano detestare, ma da adulta me ne sono perdutamente e irrimediabilmente innamorata. Spesso mi trovo a riflettere su come possano tradurre un’opera del genere mantenendo il più possibile l’incanto dell’originale, su come siamo fortunati noi italiani a poter leggere i veri Manzoni, Dante, Foscolo o Leopardi. Per questo mi rifiuto di leggere in italiano i grandi classici delle lingue a me conosciute. Non per snobismo, ma per la consapevolezza di quanto vada perduto, seppur con un’ottima traduzione, a livello di melodia, ritmo e spesso anche significato. Tornando all’opera di Manzoni, condivido chi vede ne ‘I promessi sposi’ la perfezione assoluta. La prosa è divina, la storia ed i personaggi che la popolano meravigliosi e quanto mai eterogenei. Ho riso con Don Abbondio e Azzeccagarbugli, ho provato tenerezza per Renzo e Lucia, inquietudine con l’Innominato e la Monaca di Monza e ho pianto con trasporto di fronte a quella madre che tiene in braccio la figlia morta di peste (una delle scene più toccanti mai trovate in letteratura). In assoluto la mia opera preferita da sempre. Pura estasi letteraria.
Oltre al classico, intramontabile ed universale, bellissima edizione con le stampe di Gonin. Peccato per la copertina, che poteva essere rigida.