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Ho amato alcuni libri della Serrano («L’albergo delle donne tristi» e «Antigua vita mia»), altri sono passati un pò inosservati, questo è uno di quelli che leggi perchè si lascia leggere, ma non ti lascia molto. Tratta un argomento delicato, difficile e sicuramente molto attuale, ma secondo me lo tratta in maniera inappropriata, poco incisiva. Bello, comunque, il finale. Rain
Scabro, a tratti poetico ma con qualche caduta di stile…Una donna alla ricerca della sua bambina e della sua anima.
Mi dispiace davvero che la mia voce sia fuori dal coro, ma mi dispiace soprattutto dare un voto così basso ad un’autrice che amo davvero e che è riuscita con i suoi romanzi - che ho letto TUTTI - a darmi delle emozioni e a parlare al cuore di ogni donna. Ma stavolta sono delusa, molto. Dopo ben 3 anni dall’intenso «Arrivederci piccole donne» la Serrano - non ha saputo produrre che un romanzo da neanche 140 pagine, in cui un caso così drammatico viene raccontato in modo così stringato. La storia personale della protagonista avrebbe meritato qualche pagina in più, così quelle delle altre donne coinvolte in questo romanzo. Finale sciatto e affrettato, il rapporto psicologico e affettivo fra una madre e una figlia che non si sono mai incontrate lasciato al caso, non approfondito. Dopo 3 anni dalla sua ultima fatica, non riesco a credere che la Serrano non abbia avuto tempo di sviluppare meglio una storia che sarebbe potuta essere intensa e straordinaria, le idee c’erano. Forse c’era di mezzo qualche scadenza editoriale?
bello. una scrittrice straordinaria racconta, con questo romanzo, la vita di una donna straordinaria. Leggero, da leggere.