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Un libro eccezionale. Il migliore per chi vuole capire le cause dello scoppio della I guerra mondiale.
Una lunga , circostanziata disamina dei fattori di crisi che portarono all’improvvisa esplosione della Grande Guerra. Così può essere definito questo grande libro di Clark. Egli ci conduce alla ricerca di quegli elementi tali da poter innescare un conflitto generalizzato. Potere però, non è necessariamente dovere e Clark insiste su questo aspetto, contro ogni visione deterministica della storia: nulla era necessariamente scritto. Quali questi fattori? La polarizzazione delle alleanze: rispetto alla situazione fluida della fine degli anni ‘80, quella del 1907 si è catafratta in due blocchi contrapposti di potenze (cartine pp 132-133): Austria e Germania da un parte e Francia, Russia e Gran Bretagna fra loro legate, con l’Italia già vista come un elemento inaffidabile per il primo l’aggressività del nazionalismo serbo nei Balcani, unita all’anarchica instabilità interna dei Paese: per la prima volta uno storico pone quest’area al centro della narrazione, facendone uno dei detonatori più potenti e favorendo la comprensione dei conflitti degli anni 90 del 900 la parallela e progressiva pretesa russa di diventare l’ago della bilancia nei Balcani in un senso apertamente anti asburgico, come una rivincita dopo l’annessione della Bosnia Erzegovina l’Austria vista come un Impero senza qualità (cap 2), ovvero paralizzata da un’architettura istituzionale troppo complessa e da divisioni profonde fra le varie nazionalità, anche se non declinante economicamente l’incertezza su chi comandi davvero nei vari paesi: Clark se lo chiede più volte nel 4° cap: monarchie, governi e burocrazie si scavalcano fra loro a seconda dei momenti infine,forse determinante nella crisi di luglio, una sovrastima della potenza russa, tale da costituire un alibi per il militarismo tedesco e un’ancora di salvezza per la Francia revanchista di Poincaré. Tutti elementi che convergono catastroficamente il quel tragico luglio 1914 e che Clark illustra con dovizia in un libro magistrale e unico
Premesso che la letteratura storica intorno alla prima guerra mondiale e’ di oltre 25.000 volumi, questo saggio e’ decisamente molto esaustivo (tutt’altro che parziale, come qualcuno ha commentato) e anzi talmente dettagliato nell’esame di tutte le sfaccettature della geopolitica del periodo 1880-1914 da rischiare di mandare in confusione i lettori meno esperti della materia. Personalmente preferisco questo apprccio a quello «a tesi
Testo storicamente rigoroso e sicuramente ineccepibile. I fatti alla vigilia di Sarajevo sono descritti in tutti i particolari, le conseguenze ampiamente spiegate. Un simile trattamento spetta anche ai personaggi che, con diverse responsabilità, hanno avuto un ruolo nel far scivolare il mondo verso la Prima Guerra Mondiale: intenzioni, ambizioni, ritratti psicologici… tutto viene puntigliosamente analizzato. Il problema è che - con tutta questa mole di informazioni - alla fine si rischia di «perdere la bussola». Sì, direi che questo è il difetto di questo libro: a mio giudizio, manca una sorta di filo di Arianna che aiuti a non perdersi.