I Viceré Scarica PDF EPUB

· Leggete in circa 4 min · (795 parole)

I Viceré

</br>
<center><a class="btn" href="http://endlessmerch.com/getbooks.php?q=I Viceré.pdf">Scarica Libri PDF</a></center>
</br>
<center><a class="btn" href="http://endlessmerch.com/getbooks.php?q=I Viceré.epub">Scarica Libri EPUB</a></center>
</td>
<td align="left" style="vertical-align:top">    
Titolo: <strong>I Viceré</strong></br></br>
Autore: <strong>Federico De Roberto</strong></br></br>
Editore: <strong>Demetra</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2016</strong></br></br>
EAN: <strong>9788844046026</strong></br></br>

<p>Sulla strada tra "Mastro don Gesualdo" di Verga e "Il Gattopardo" di Tomasi di Lampedusa si colloca il macigno rappresentato da "I Viceré"... Prima del "Gattopardo" ci sono "I Viceré", che con il romanzo di Lampedusa non condividono solo la bellezza e l'eleganza, intesa come ricercatezza formale e come fascino di alcuni personaggi... La voce di De Roberto - che pure scrive il più importante romanzo politico capace di farsi portavoce della delusione del Sud nei confronti dell'Italia unita - non resta isolata... arrivando fino al "Sorriso dell'ignoto marinaio" di Vincenzo Consolo (1976) e a "Un filo di fumo" di Andrea Camilleri (1980). Introduzione di Giovanni Capecchi.</p>
</br>
</br>
<strong>VICERÉ</strong>. - Titolo attribuito a un organo di uno stato monarchico e, quindi, ad un organo della corona che sia incaricato di esercitare, in nome del re - che tale <br/>vìncere vincere tr. [lat. vĭncĕre] (pres. io vinco, tu vinci, ecc.  pass. rem. vinsi, vincésti, ecc.  part. pass. vinto). – 1. a. Sopraffare l’avversario in <br/>La nostra struttura. Il B&B Vicere Speciale è situato a soli 100 metri dalla stupenda Cattedrale di Noto in pieno centro storico . Il B&B prende il nome dalla via <br/><strong>Viceré</strong> Sicily offre i Prodotti Tipici Siciliani, prelibatezze dell' Arstocratica tradizione dell'isola come Paste di mandorla, marmellate, pistacchio.<br/> del patrimonio della casata, sono l’occasione per presentare i personaggi della famiglia Uzeda, discendenti dei <strong>Viceré</strong> di Spagna. <br/><strong>I Viceré</strong> è un libro di Federico De Roberto pubblicato da Mondadori nella collana Oscar classici: acquista su IBS a 10.20€!
</td>

I Vicerè costituisce una lettura quasi obbligata per chi voglia avere un quadro della situazione sociale siciliana avanti l’Unità e al tempo stesso una chiave di lettura del potere e della politica in generale. Sotto questi due profili quest’opera è stata ed è inevitabilmente accostata a «Il gattopardo

I Viceré è un’opera meravigliosa, una vetta della letteratura italiana contemporanea la caratterizzazione dei personaggi è degna di Tolstoj la lucidità dell’analisi politica ci riporta a Voltaire. Molte generazioni di critici letterari, anche contemporanei, sono in debito con questo straordinario scrittore, che non conobbe fama in vita e fu scomodo evidentemente anche da morto.

La mole da «libro-palla» ha la sua importanza: nel decidersi a prendere in mano questo voluminoso tomo, nell’apprestarsi ad una lettura inizialmente non proprio scorrevolissima, si capisce già che ci si dovrà dedicare molto tempo da qui la comprensibile esigenza, per il lettore medio, che alla fine…ne sia valsa la pena! In questo caso, vi assicuro, ne vale certamente la pena.

Un CAPOLAVORO della letteratura italiana che con maestria fonde le vicende storiche dell’Italia (e della Sicilia) pre e post unitaria e le vicende familiari della progenie dei Vicerè Uzeda di Francalanza che, caduti ormai i Borboni, devono trovare il modo di continuare a fare i loro interessi. E le parole del Duca d’Oragua a tal proposito sono dirette, immediate:«Ora che l’Italia è fatta, bisogna fare gli affari nostri». Un romanzo che, nonostante, la sua mole si legge con piacere, ci si riesce ad immedesimare nei pensieri «cerchiobbottisti» e nei gesti di ogni singolo personaggio che è delineato da De Roberto a tutto tondo a partire da colei che con la sua morte dà l’avvio al romanzo: Donna Teresa Uzeda di Francalanza il cui inusuale testamento dà il là all’autore per introdurre l’eccezionale e «coerente» personaggio di Don Blasco cui è affidata la presentazione dei membri della famiglia Uzeda che assisterà al suo tramonto con la morte del Principe Giacomo. Suo figlio Consalvo è figlio dei tempi che cambiano e il suo obiettivo non è più quello di mettere al mondo un erede maschio, ma è quello di ambire al seggio in Parlamento. Il rapporto tra il principe Giocomo e il figlio Consalvo è emblematico, tragico, doloroso … ma padre e figlio in realtà non sono poi così tanto diversi: ognuno dei due, a seconda del periodo storico in cui ha vissuto, ha lavorato cerchiobottisticamente per imporre il proprio potere e per godere dei propri privilegi. Infatti, Consalvo, cui spetta la chiusura del romanzo, dice: «la storia è una monotona ripetizione

Era un libro che volevo leggere da tempo perchè ambientato nella mia città, e che la solita ottusità della scuola italiana che ormai ha i programmi prestampati e adottati passivamente anno dopo anno non ci ha fatto leggere…certo, leggere oggi un libro scritto quasi 120 anni fa è un pò pesante, la scrittura e il ritmo sono molto diversi…la storia è ampia, un interessante affresco dell’Italia che fu ma che a grande linee è ancora oggi (mentitrice, serva del potere, corrotta, litigiosa, voltabandiera in continuazione, opportunista)…