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Mi ero aspettata grandi cose da questo libro, essendo io una fedelissima lettrice della Zia Jane ho visitato blog, letto recensioni e incrociato le dita, ma non è servito. Direi che il libro è decisamente sopravalutato, come sequel non è per niente in linea con quello che ci aveva lasciato la Zia Jane e non mi piace proprio il modo in cui termina. L’unica cosa che è veramente degna di nota, secondo me, è la situazione in cui poteva trovarsi una donna sola nel XIX secolo che in questo libro è descritta in modo decente. Se volete leggere il sequel per curiosità, trovate il modo di farvelo prestare, ma non spendeteci i soldi!!!!! Buona lettura a tutti!
Grazie a questo sequel aikeniano riusciamo a scoprire cosa succede alla giovane Watson quando, dopo quattordici anni di assenza, trascorsi presso la dimora di una zia, fa ritorno presso la sua famiglia d’origine, dove si confronta con i caratteri e le personalità delle altre sorelle e fratelli e dove si prende cura del padre ormai vecchio e malato. Elizabeth Watson è la sorella con cui Emma stringe il rapporto più speciale, che ascolta e ammira, a cui offre aiuto nelle faccende domestiche e con la quale condivide la routine e gli standard della vita medio borghese del Settecento. La giovane Emma però, a differenza della sua famiglia, rappresenta un’eroina, quasi una donna emancipata che non vuole necessariamente assecondare e rispettare apaticamente la morale sociale del tempo, supportata dalla logica del «così è giusto che sia». La Aiken ricrea fedelmente il periodo dei romanzi della Austen, aggiungendo però un tocco personale nei personaggi e negli avvenimenti descritti. Riprende la storia narrata in terza persona e i consueti standard che fanno emergere temi ricorrenti della letteratura del tempo, attraverso uno stile piuttosto ricercato e poco colloquiale. Emergono i vizi della classe borghese, che indirettamente vengono criticati e giudicati anche dal lettore, il quale si ritrova, a mio parere, ad assecondare i pensieri e le azioni di Emma. Un romanzo poco carico di adrenalina, ma indicato, oltre a chi ama Jane Austen, a chi vuole straniarsi per un attimo dalla realtà moderna per immergersi nella sofisticata e costruita epoca dell’Inghilterra settecentesca. Bella lettura.
Come sempre sogno molto leggendo questi libri. Nonostante non sia stata la Austen a terminare il libro è come se lo avesse scritto lei. Lo consiglio a tutti quelli che si sono innamorati della scrittrice che ci ha regalato Mr Darcy.