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Mi è piaciuto il romanzo d’esordio del Commissario Bordelli scrittura non frettolosa e nemmeno troppo densa. Giusto il ritmo narrativo e buono il gruppo dei personaggi creati. Piacevoli i flashback che rimandano al passato che aiutano alla definizione del personaggio. In conclusione, un romanzo godibile che prospetta un buon prosieguo della serie.
Mi è piaciuto il romanzo d’esordio del Commissario Bordelli scrittura non frettolosa e nemmeno troppo densa. Giusto il ritmo narrativo e buono il gruppo dei personaggi creati. Piacevoli i flashback che rimandano al passato che aiutano alla definizione del personaggio. In conclusione, un romanzo godibile che prospetta un buon prosieguo della serie.
Interessante vedere come i metodi investigativi di quel periodo (soprattutto negli interrogatori) fossero più efficaci rispetto alle mille tutele che lo Stato oggi deve dare ai sospettati. Detto questo… il romanzo è ambientato nel 1963, ma per le scarse descrizioni che fa di quel periodo potremmo anche dire che è ambientato nel 1972 o nel 1981. Cambierebbe poco. I personaggi sono tracciati in modo elementare, protagonista compreso. L’unico vero personaggio potrebbe essere Dante, ma piano piano anche lui si allinea agli altri, pur dopo la bella presentazione che l’autore aveva fatto. La trama investigativa è forse un po’ scontata. In alcuni punti noiosa. Non so se leggerò il secondo.
Un viaggio nell’Italia che non c’è più: quando d’estate si cuoceva nel caldo bollente senza condizionatori e si combattevano le zanzare con il DDT.Peccato che l’Amarcord sia rovinato da un romanzo veramente noioso che di giallo ha ben poco. Sembra il racconto di un’estate di un commissario alquanto strano, diviso tra ricordi e realtà, che a volte sfiora il patetico. La struttura del delitto è veramente troppo elementare, anche per un giallo vecchia maniera.