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Karada Wa Zembu Shitte Iru del 2000. Per parlare negativamente di un’autrice come la Yoshimoto, bisogna prima fare un preambolo di come ci poniamo di fronte ai suoi libri. Nel senso che un conto e’ se un libro non piace nell’economia dell’opera della scrittrice, un altro se quello ceh in realta’ non piace e’ la scrittrice stessa, o il suo modo di scrivere, o come spesso capita per la Yoshimoto e’ solo l’evanescente acquerello del modo di essere e di descrivere vita e sentimenti, propriamente giapponese che molti non amano, a mio avviso. Dai miei commenti sugli altri libri si puo’ capire come invece io ami molto questa scrittrice che mi ha regalato momenti irripetibili con Kitchen, Tsugumi, Amrita… e si’, ne patisco il calo o meglio l’impalpabilita’ l’evanescenza fino alla trasparenza e la descrizione estrema fino all’inutilita’ degli ultimi libri. Credevo di aver toccato il fondo con H/H che, come possa esser piaciuto a qualcuno rimane un enorme mistero, ma con questo libro di racconti ci andiamo molto vicino. Cosa mi rimane di questo libro ? Mah, forse che i wurstel a forma di polipetto si chiamano Takouinna, mi sono sempre piaciuti molto, trovo che racchiudano molto dell’animo giapponese, e non ne sapevo il nome, che amazake e’ un sake’ dolce e poco alcolico o la descrizione nel glossario degli Ankake Nikomi Udon. Altro non mi viene in mente.
Questa volta non ci siamo proprio. Ho apprezzato le opere «minori» della Yoshimoto, i libri meno elogiati forse perché più piccoli e modesti, ma questo è decisamente deludente. Prese separatamente, alcune storie sono anche belle (anche se l’ultima, in particolare, mi ha procurato un autentico senso di nausea), ma la vena creativa dell’autrice sembra si stia esaurendo, e che il suo stile pare stia diventando troppo sbrigativo. Speriamo riprenda possesso del suo carisma.
Consderando che nella mia attività di scrittore Banana Yoshimoto ha avuto una certa importanza, insegnandomi l’arte di trasmettere con semplicità, posso dire che, dopo alcune opere deludenti - prima fra tutte Arcobaleno -, con questa antologia recupera un poco del suo antico smalto. Alcune atmosfere ricordano le sue opere migliori: Kitchen, Tsugumi, Sonno Profondo, H/H.
come libro nn è un granke non ti lascia nessuna emozione dentro…