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Questa storia colpisce come un pugno allo stomaco, è dolorosa e profonda, piena di intense emozioni che affronta le sfaccettature della vita e ti travolge in una spirale di dubbi e turbamenti. Dov’è il confine tra realtà e superstizione? Vanessa Roggeri è riuscita con estremo talento a tratteggiare una storia potente e incisiva, in cui la Sardegna non rimane sullo sfondo, ma diventa parte attiva nella narrazione. Attraverso le antiche superstizioni e leggende popolari, ancora molto forti in Sardegna, e la descrizione di una terra variegata dai colori e gli odori caratteristici, l’autrice ci porta in un mondo antico ma nuovo ai nostri occhi, oltre le porte chiuse e i segreti di famiglia, per mostrarci una realtà a volte dimenticata. Perno della storia è il legame tra le sorelle, tra Lucia e Ianetta ma anche tra Pinella e Lucia. La gelosia, la paura, il dubbio, la colpa, il risentimento, sono tutte emozioni che divorano l’anima e mutano la realtà di chi guarda. Perché in fondo noi finiamo spesso per essere ciò che gli altri ci dicono di essere, il modo in cui veniamo dipinti ci influenza più di quanto pensiamo, invece di essere noi stessi, ci adattiamo inconsapevolmente a ciò che pensano di noi. Una storia che ha il sapore della terra e la forza della tempesta. Mi sono emozionata moltissimo per una fiaba dal sapore antico e contadino, ma il cui messaggio è sempre attuale e molto importante. In poche pagine e con una narrazione semplice e fluida, in cui ci sentiamo immersi nella bellissima Sardegna tra 800 e 900, grazie anche all’uso del dialetto e dei costumi popolari, Vanessa riesce a tessere una storia dolce e amara, bella e spaventosa, incollando il lettore alle pagine man mano che la vicenda acquista toni oscuri e ambigui. Una fiaba che mi ha conquistato e mostrato con nuda verità, le contraddizioni della natura umana.
che occasione sprecata! Uno spunto interessantissimo usato così male. Personaggi che potevano essere una fonte inesauribile di coloriture, sfumature, analisi bruciati con superficiale negligenza. L’intelaiatura poteva sostenere un ben altro spessore. Peccato.
Un romanzo bellissimo.Una storia tragica che ci riporta nel mondo delle streghe,dei sortilegi,dei roghi,della più cieca ignoranza e brutalità. Al centro di questa storia due sorelle,Lucia la primogenita e Ianetta l’ultima nata,condannata a morire dai suoi stessi genitori perché nata con i denti e un’escrescenza nella parte inferiore della colonna vertebrale che viene scambiata per una coda.Una coga,una strega!!!Lucia salva la sorellina appena nata dandole un nome e quell’amore che invece sarà negato alla piccola da tutti per sempre. Ripercorrere le emozioni di questo romanzo è difficile perché tante sono le immagini forti presentate sapientemente dalla Roggeri.. Una tristezza infinita accompagna la descrizione della vita di questa povera fanciulla privata di tutto per una terribile superstizione.Quello che più mi ha sconvolto é la cieca risolutezza della madre nel rifiutare questa figlia fino a ucciderla con ferocia inaudita. Il finale,dall’ingresso di Ianetta nella stanza di Lucia,é assolutamente indimenticabile per la tragicità degli eventi,memorabile il grido di dolore della povera Ianetta. Grande esordio,grazie Vanessa per questo magnifico racconto.
Storia di tradizioni e leggende, di streghe e superstizioni, di amore e ribellione. Non si può non affezionarsi a Iannetta, la protagonista indiscussa del libro, la demonietta maltrattata da tutti perchè considerata una coga, un essere maligno portatore di disgrazie, che in realtà è solo una bambina sfortunata emarginata dalla sua stessa famiglia. Sono sempre un po’ titubante di fronte ai libri di autori italiani, ma devo dire che quest’anno grazie a «Il giardino degli oleandri» e a questo romanzo mi sono dovuta ricredere!