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Il libro è scorrevole scritto con un mix di italiano e siciliano che risulta piacevole e non caricaturale, la trama xò è un po’ scontata, ricorda almeno 2 libri di Agatha Christie(non dico quali x non svelare nulla) quindi ho trovato la conclusione piuttosto prevedibile
Ma che bella sorpresa! Un romanzo godibilissimo,dalle molte facce. L’ambientazione curatissima,la vivacità degli attori, descritti con poche pennellature ma sufficienti per renderli vivi,le notazioni di colore,tutto rende il racconto talmente convulso e vivace che alla fine l’evoluzione del thriller,su cui comunque si snoda la storia,per me è passato in secondo piano. Ma il finale mi ha spiazzato completamente:bellissimo!!! Certo,le tante incursioni nelle esperienze sessuali di fanciulle siciliane degli anni ‘70 mi hanno lasciata francamente perplessa,visto che non sono tanto lontana anagraficamente da quella generazione e che siciliana lo sono anch’io… Non sono una bacchettona ma non pensavo che a quei tempi ci fosse tanta emancipazione. Evidentemente ho frequentato,come detto dall’altra lettrice,la scuola pubblica. E meno male
Aspettavo con una certa ansia il nuovo romanzo di Cacopardo, si vociferava fosse l’ennesima storia del magistrato Italo Agrò. È invece un libro nuovo, ricco di colpi di scena, ambientato in una Sicilia particolarissima. Condotta con la consueta maestria, la vicenda parte dall’assassinio di Immacolata Barbalonga Chirò, vicina di casa e mantide del più giovane Filippo Solimeni, detto Lollo. Scoperta la tresca, i Carabinieri arrestano Lollo e lo sottopongono, con il giudice istruttore, a interrogatorio. Non vale la pena qui di scendere nel merito del racconto, anche per non privare voi lettori del piacere della scoperta. Parte da qui, però, un viaggio nell’animo umano, nei suoi sentimenti più comuni, come l’amore e l’odio, ma anche in quelli più sottili, come il piacere dell’amicizia, del mare (un vero e proprio coprotagonista), della pesca con lenza e ami, alla maniera antica, dell’incontro con una famiglia di delfini, che, alla fine si esibiscono come fossero in un circo acquatico. E poi, alcuni luoghi incantati, dalla basilica bizantina dei Santissimi Pietro e Paolo sul fiume Agrò con la sua colonia di rondini ciarliere, a Taormina, dalla Messina popolare di Provinciale a quella ‘da bere’ dell’Irrera a mare. E personaggi indimenticabili, come la mamma di Lollo Esperia, amante dei canori cardellini che alleva con amore. La zia Erminia e il cugino Guido, ognuno, a modo suo, espressione di una Sicilia speciale. Un libro da godere che mette in scena gli anni ‘70 isolani, col passaggio dal vecchio mondo della donna tutta casa e chiesa al nuovo con l’emancipazione femminile e la libertà sessuale. E il femminicidio, espressione della fallocrazia e del maschilismo, che, in buona sostanza, è la cifra speciale di un romanzo, quindi, di piena e immediata attualità. ASSOLUTAMENTE DA LEGGERE!!!!!
Più che l’indagine per gli assassinii (da vecchia e smaliziata lettrice di gialli avevo individuato il colpevole dopo 50 pagine!) mi ha divertito il quadro d’ambiente, anche se mi è sembrato un po’ caricato. Che fra i giovani del tempo ci fosse tutta questa «vivacità» ed «esuberanza» mi ha un po’ sorpreso, ma forse eravamo io e i miei compagni più «lenti