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Questo è stato il primo libro che ho letto di Wilbur Smith… da allora non ne ho perso uno. Le descrizioni particolareggiate di fatti e luoghi ti fanno viaggiare in prima persona dentro alla storia narrata.
Questo libro è banale fino alla noia. Inizia bene, ma poi si perde in tre storie slegate tra loro e senza nesso alcuno. L’ultima l’ho finita a fatica perchè noiosissima e zeppa di similitudini banali e a volte anche volgari (paragona la pelle di un elefante allo scroto di un vecchio! ma dai…). Non mi è piaciuto per nulla e non credo leggerò più nulla di questo autore.
hO LETTO QUESTO LIBRO QUEST’ESTATE e devo dire ke è un capolavoro senza precedenti. mi è talmente piaciuto, ke ho letto tutta la saga, senza mai annoiarmi. conisglio vivamente a tutti di leggerlo, sopratutto il primo:Il destino del Leone. La storia è molto bella, un’avventura mozzafiato nell’africa + remota. La famiglia courtney, mi rimane ancora impressa nella mente.
Arrivo a leggere questo libro dopo aver seguito ciò che credevo fosse la giusta cronologia dell’intreccio tra i diversi libri e invece mi sono trovato a leggere un libro che non ha legami con i precedenti (o almeno non ancora)e già questo fa perdere tutto lo slancio con cui uno arriva dopo uccelli da preda,monsone e orizzonte.Nelle opere più recenti che precedono appunto il destino del leone è più intensa l’avventura e le trame sono più fitte con intrecci e sbalzi cronologici che in questo libro Smith non aveva ancora nelle sue caratteristiche . Personalmente preferisco quando Smith ambienta le sue avventure sul mare ,mentre in quest’opera c’è solo l’africa continentale come palcoscenico della narrazione. Mi appresto a leggere la voce del tuono e spero di trovare qualcosa di più rispetto al libro che lo precede anche perchè la cosa più avvincente sta proprio nel finale che ti lascia un pò così…………….